Monti orfano dei poteri forti, noi della democrazia

Creato il 08 giugno 2012 da Albertocapece

Credo sia la prima volta nella storia del mondo occidentale  che un primo ministro, cancelliere, presidente di un Paese democratico si lamenti di essere abbandonato dai poteri forti: di solito, anzi sempre, essi remano contro e sono un ottimo alibi per giustificare gli errori, le promesse non mantenute, l’immobilismo e la corruzione.  Lo steso Berlusconi che era il potere forte dell’Italia, ne lamentava l’opposizione, tanto più che l’espressione poteri forti, per la sua vaghezza, coincide in parte con quella di forze occulte.

Il fatto che invece Monti si dolga dell’abbandono, usando l’inquietante espressione di poteri forti, denuncia tutta la gravità della malattia da cui è affetta la democrazia italiana: ormai non si fa più nemmeno finta che contino i cittadini o il Parlamento per quanto affollato di figuri e di mezze tacche o che  vada ascoltata e rispettata la volontà popolare.  Si dà per scontato che il compito di prendere decisioni vitali per milioni di persone appartenga esclusivamente a una ristretta oligarchia che comprende il mondo finanziario, industriale con l’aggiunta di qualche apparato politico continguo. Certo l’averlo rivelato è ingenuo, ma la sprovvedutezza si ferma all’espressione verbale, tutto il resto è un cinismo attentamente coltivato nella frequentazione dei potenti che vogliono “ridurre la democrazia”.

Ma anche la sensibilità politica si è ridotta a tal punto che questo tipo di dichiarazioni rivelatrici navigano ormai nell’indifferenza generale: vent’anni di berlusconismo non sono passati invano. Immaginiamo solo cosa sarebbe successo se Andreotti, Craxi, De Mita o perfino Amato si fossero lamentati di non avere più alle spalle i poteri forti. E immaginiamo cosa accadrebbe se la stessa cosa venisse detta dalla Merkel o da Cameron. Invece da noi si può dire apertamente che i cittadini non contano un cazzo, che non è importante se la stragrande maggioranza di loro non ne può più dei tecnici: ciò che conta sono i poteri forti, sono loro che decidono.