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Monti visto da Tv Talk

Creato il 15 gennaio 2012 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Il programma Tv Talk condotto da Massimo Bernardini analizza,  critica e commenta la televisione per cercare di capirne il linguaggio. Fazio ha ricevuto Monti e i media si sono concentrati sull'avvenimento.

Seconda intervista del premier dopo le critiche seguite al primo passo in uno studio tv, ovvero l’ospitata da Vespa.  Considerato primo passo falso per Monti, luminare dell’economia ma meno esperto come comunicatore. Giudicato come evento catastrofico il suo passaggio nel tempio del berlusconismo che, nel tempo ha dato vita ad un rapporto malato con la Tv. Ora, invece andare da "Che tempo che fa" era quello che tutti volevano. L'esibizione tv di Monti consolida l’ironia accanto alla sobrietà e mette d'accordo coloro che volevano capire dopo la stangata a che punto è l'Italia. Monti è tornato quindi in tv per cercare un contatto diretto con gli italiani, e lo ha fatto stavolta in un contesto più informale e “familiare” quale è il programma di Fabio Fazio. La gente voleva risposte sul proprio domani e attraverso la  tv la gente ha potuto rendersi conto di com’è radicalmente cambiata la nostra politica nel giro di pochi mesi. Sintesi espressa chiaramente da Luciana Littizzetto che ha  ha detto che fino a qualche tempo fa un presidente del Cons

iglio che avesse incrociato una ballerina nei corridoi di uno studio televisivo l’avrebbe inseguita per guardarle il sedere; questo invece quando ne ha vista una l’ha inseguita per chiederle la dichiarazione dei redditi.

Dunque non era importante l'intervista ma la rassicurazione che l'immagine di Monti comunica, la quiete dopo la tempesta. In effetti da Porta aPorta, programma filogovernativo, c'è sempre stata ressa e rissa e la gente oramai è infastidita mentre, il garbato Fazio offre una tv non aggressiva. Forse ora dovremmo attenderci anche un'intervista dall'Annunziata o da Santoro per chiudere il cerchio.
Serietà volevano gli italiani, esasperati da tante frivolezze? Serietà hanno avuto. Fazio non fa un programma di giornalismo puro ma di intrattenimento eppure, le domande le fa e tutte e attende anche silenziosamente le risposte, dando alle persone la possibilità di mostrarsi per quello che sono. Gli ospiti  esibiscono solo se stessi. Ed era quello che cercavano i telespettatori che ora, volevano capire chi è Monti attraverso i suoi progetti e lui li ha illustrati. Non è che gli manchi il carisma, ma è un carisma d’élite. Non si è fatto il trapianto e non si tinge i capelli, non porta i tacchi e non ha bisogno di piedistalli; veste misurati abiti grigi, con camicia azzurra e cravatta azzurra, festeggia in famiglia la fine dell'anno e  nemmeno un fuoriclasse come Fazio può metterlo in difficoltà.  Le sue risposte sono compresse in pochi minuti e con vo

ce calibrata. Il suo linguaggio non è quello contorto dei vecchi politici che dicevano una cosa per farne intendere un’altra e non ha niente a che vedere neppure con quel parla come mangi portato in politica da coloro che esibiscono il dito medio. Lo si ascolta e gli si da fiducia. A questo premier così diverso dal predecessore gli si perdona ancora tutto, perfino di non dirci se ci alzerà l'iva. Ma allora dobbiamo fermarci a riflettere che Mario Monti è molto più comunicatore di quanto possa sembrare, forse con meno sprint verbale, ma  sicuramente ha lo stile che volevano molti italiani esasperati dal cafonal dei tempi appena trascorsi.  Il suo aplomb  arriva dopo anni di corna, pernacchie, cucù, il suo umorismo anglosassone dopo le barzellette sulla mela, al punto  che oggi accettiamo come profeta uno che per indurci all’ottimismo non promette miracoli ma assicura lacrime e sangue.  Forse Monti ha solo avuto la fortuna di capitare al momento giusto, ma ora c'è e dobbiamo farci i conti.


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