UK - 2009 di Duncan Jones con Sam Rockwell e Kevin Spacey
Fantascienza lunare a gogo per questa sorta di pellicola in stile Cast away del nuovo millennio ambientata sulla luna. Il film parte alla grande, descrivendo i processi produttivi di energia lunare alternativa e l’ambiente ipertecnologico del protagonista. Poi l’idea si spegne nel primo terzo del film, quando subentra la trama vera e propria. A quel punto la comprensione dello schema di lettura diviene quasi impossibile e solo diverse scene dopo è possibile carpire lo sdoppiamento dell’astronauta, quando l’originario tentativo di declamare un futuristico tentativo di energia verde si tramuta in un crimine contro la vita e il film passa dal livello fantasy a quello di uno pseudothriller. Ma il lavoro – ahimè – si ferma a metà del guado e non riesce a raggiungere la riva della sufficienza. Una delizia ed una croce: ottimo il ruolo di Spacey, che non compare nel film e presta la sua voce ad una macchina – Gerty - con sentimenti umani (forse è questo in fondo l’aspetto più fantascientifico della pellicola); squallida la scelta di descrivere la decadenza del protagonista (con tanto di scene sanguinose e zombie-friendly che si potevano tranquillamente recidere dal canovaccio). Davvero un peccato, perché il film sembrava avere un grande potenziale. Sembrava…