La loro fuga manda in frantumi gli equilibri surreali della piccola comunità che vive sull'isola del New England in cui è ambientata la storia e che sta per essere colpita da un terribile nubifragio. Come nella suite didattica "Young Person's Guide to the Orchestra" di Benjamin Britten con cui si apre il film e a cui si richiama anche la musica sui titoli di coda, l'orchestra si scompone, lasciando ciascuno strumento a suonare da solo. Ma il colpo da maestro di Suzy e Sam spariglia le carte per poi ricomporle, ricostruisce l'unità dell'orchestra solo quando ciascuno ha ritrovato il proprio ruolo. Sam e Suzy - che gli altri considerano bambini problematici e disadattati - hanno le idee molto chiare su se stessi e sulla vita che vogliono vivere. Si inventano piccoli anti-eroi del quotidiano, capaci di affrontare e superare mille peripezie con un mix di conoscenza e fantasia che solo i bambini possono avere.
Intorno a loro un mondo di adulti confuso e deresponsabilizzato, buffo nel dimostrarsi continuamente incapace e non all'altezza.
Moonrise kingdom è una via di mezzo tra una fiaba per ragazzi e un cartone animato vintage. È un mondo guardato dagli occhi di Suzy e Sam, anzi - per essere più precisi - attraverso il binocolo di Suzy e gli occhiali con la montatura scura di Sam. Un mondo amplificato, ipercolorato, surreale, magico, trasgressivamente innocente, pieno di scoperte e di avventure, in cui gli adulti appaiono buffi e insensati, a volte lontani e cinici, insomma il mondo in cui tutti noi bambini abbiamo vissuto, ma che forse abbiamo dimenticato, e che Anderson è bravissimo nell'aiutarci a ricordare. Voto: 4/5 P.S. E per farvi entrare nello spirito del film ho raccolto in rete altre locandine o pseudo-locandine che raccontano il film attraverso una serie di scene e dettagli significativi disegnati come su un libro per bambini da colorare e/o da ritagliare.
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