Wes Anderson lo presentò come film d'apertura a Cannes 2012 ricevendo una nomination nella categoria Palma d'oro.
In effetti lo stile di questo giovane regista statunitense, considerato da tutti la futura fiamma emergente del cinema, è molto ricercato dal punto di vista formale e non solo.
Si tratta di teatrale stravaganza: il gusto un po' retrò (anni '60 in questa commedia e '70 ne I Tenenbaum), i colori accesi che rimandano ad ambientazioni surreali e fiabesche, la recitazione teatrale, appunto, degli interpreti e l'importanza della musica (in quest'ultimo lavoro è inconfondibile il contributo di Alexandre Desplat), l'ironia malinconica, la telecamera puntata sull'espressione dei volti e il costante intreccio tra il mondo infantile e quello adulto sono i punti cardine dell'intero cinema di Anderson.
Il travestimento inteso come trasformazione
è un gioco tipico dei bambini ed è un tema
presente nelle fiabe di magia
Le fiabe sono presenti anche nel film
I tipi, infatti, sono dei personaggi fissi che nel corso delle vicende della storia non mutano i loro atteggiamenti; tuttavia questa particolarità è in perfetta linea con il quadro generale che Wes Anderson ci offre della sua visione del mondo, ossia quello di una fiaba dai risvolti malinconici (e le fiabe, a partire da quelle di Esopo fino ad arrivare a quelle dei fratelli Grimm, sono proprio fondate su schemi ripetitivi di narrazione e su personaggi tipici: il protagonista che per raggiungere l'oggetto del desiderio deve combattere i cattivi alleandosi con aiutanti che condividono i suoi stessi ideali).Il tutto coadiuvato da un'importante figura tipica delle commedie latine e reinterpretata in chiave moderna sotto le spoglie di un abitante del luogo in cui si svolge la vicenda: è colui che ci dà informazioni sulla vicenda e che interviene per commentarla (foto qui sotto)
Un esempio di composizionalità
Composizionalità a triangolo
Composizionalità a triangolo
D'altra parte l'estetica scenografica rappresenta la cifra stilistica di Anderson e, per fortuna, non è solo un mero esercizio di stile, anzi, è in linea con il cinema teatrale che egli vuol mettere in scena e i suoi personaggi sono perfettamente in armonia con l'ambientazione.Sotto la spessa coltre favolistica si nasconde la realtà dei fatti che accomuna tutte le epoche e tutte le generazioni; in questa prospettiva l'unione tra poesia e problemi esistenziali risulta innovativa ed efficace, poichè i problemi dei fanciulli e quelli degli adulti vengono riuniti sotto un comune denominatore e vengono analizzati con il distacco tipico dello sguardo dei bambini sul mondo.
Wes Anderson in questo modo paragona il mondo dei piccoli al mondo dei grandi trovando numerose e fondate analogie: non a caso le storie d'amore qui sono due, quella tra Suzy e Sam parallela a quella segreta tra la madre di Suzy e il Capitano Sharp, con la differenza che la prima sarà pienamente vissuta in virtù della spensieratezza dei giovani contro il fallimento della seconda a causa delle disillusioni degli adulti.
L'armonia alla fine fine vince su tutto e con lei la colonna sonora in tema anni '60.