Con questo sono dieci gli album a firma Moonspell, dal lontano 1992 a oggi. "Extinct" arriva dopo l'ottimo doppio album "Alpha Noir/ Omega White" del 2012 e ne segue la scia, soprattutto per quanto proposto dalla seconda parte di quel disco (quella denominata Omega White), quella più tendente al gothic rock che al metal, per intenderci. Quel disco aveva fatto molto discutere, principalmente tra le frange dei metalheads duri e puri; a me invece era piaciuto molto, come anche - presumo - a chi si ciba di rock gotico, darkwave e terre di confine tra i generi.Del resto i Moonspell non hanno mai fatto un disco uguale all'altro, a partire dagli esordi black, al gothic metal da antologia di "Irreligious" alle tendenze simil darkwave-synth pop che tinteggiavano di fresco il gothic-dark-metal del capolavoro "Sin/ Pecado" o alle contaminazioni elettroniche di "The Butterly Effect". Nel primo decennio degli anni 2000 si erano ripresi in qualche modo il loro posto tra i grandi del dark metal con tutta una serie di album di alto livello che vanno da "Darkness and Hope" a "Night Eternal.""Extinct", come dicevo, prosegue il discorso del disco precedente, unendo in qualche modo l'anima gothic rock al metal estremo che è pur sempre presente, seppur in percentuale meno significativa rispetto a una volta.In ogni caso la band di Fernando Ribeiro ha sempre le sue frecce al suo arco: la grande capacità di costruire melodie vincenti, il gusto mediterraneo che impreziosisce il loro sound e li fa distinguere dalla massa. E anche questo disco non fa eccezione; forse non c'è una nuova Opium e fors'anche c'è qualche debole cedimento alle tentazioni commerciali, ma niente di preoccupante.Già l'iniziale "Breathe" dispiega tutto il potenziale melodico dei portoghesi con un buon ritmo a sostenerne l'andamento e alcune ottime accelerazioni metal in grado di soddisfare tutti i gusti; contiene anche una coda strumentale che chissà perché mi ricorda qualcosa della dance anni '70, non so se una porzione di un brano di Gloria Gaynor o Donna Summer. Ma non spaventatevi: non c'è disco music in questi solchi.Un'altra bella botta è garantita dalla granitica titletrack, vero e proprio schiaccia sassi che non fa prigionieri, anche grazie a un ottima melodia gothic rock - che più di così non si può - che alleggerisce il carico di watt. In questa come in altre canzoni in scaletta c'è un gran dispiego di tastiere che scorrono a fiumi per garantire un adeguato apporto dark-gothic alla struttura dei brani.Il terzo tassello è affidato alle atmosfere mediorientali di "Medusalem" che procede con un'andatura in classico gothic non lontano da quanto propongono da un bel pezzo i finlandesi 69 Eyes, i Mono Inc. o altre bande teutoniche come ASP o Eisheilig. Qui però c'è il tocco in più della grande voce di Ribeiro e anche un livello di rifiniture decisamente superiore.Decisamente azzeccata anche la seguente "Domina", più pacata e atmosferica, che si avvale ancora una volta di un'eccellente melodia.Proseguendo nell'ascolto ci si imbatte nei Sisters of Mercy meno cupi in "The Last of Us", con una melodia più leggera e impalpabile sostenuta da tastiere anni '80; ma non è affatto male come invece sembra a un primo impatto.Fortunatamente però la successiva "Malignia" presenta ben altro spessore, pur non essendo (forse) cattiva come avrebbe dovuto.Il disco prosegue su buoni livelli, con ottime trovate strumentali e una serie di refrain sempre a fuoco, con poco metal e molte effusioni gothic dark, sino alla conclusiva, atipica,"La Baphomette", puro dark cabaret degno dei pezzi migliori del catalogo Projekt. Sicuramente un buon modo per chiudere un buon album; forse non il migliore dell'eccellente discografia dei Moonspell, ma decisamente un disco ben al di sopra della media. Una sicurezza.
Tracklist:
01.Breathe (Until We Are No More)02.Extinct03.Medusalem04.Domina05.The Last Of Us06.Malignia07.Funeral Bloom08.A Dying Breed09.The Future Is Dark10.La Baphomette
2015 - Napalm Records
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