I risultati sono apparsi inequivocabili: i marcatori del morbo si riducono sia nel caso di pazienti sia nel caso degli individui sani se il regime alimentare è povero di grassi e zuccheri. La speranza è che individuando questa correlazione sia possibile agire sia con una corretta alimentazione sia con interventi farmacologici.
Simon Ridley, direttore della ricerca presso l’Alzheimer’s Research UK, appare scettico:
Questo è uno studio molto piccolo, ma vi si aggiunge una crescente evidenza di un legame tra dieta e lo sviluppo precoce della malattia. Tuttavia, le prove dovranno essere sostanzialmente confermate, sia in termini di partecipanti e di tempo, prima che possiamo comprendere appieno come la dieta possa influenzare il rischio di contrarre il morbo Alzheimer.