Morgan lost

Creato il 21 dicembre 2015 da Lafirmacangiante
Non si può certo dire che la Bonelli negli ultimi anni sia stata ferma e arroccata sulle sue posizioni, la casa editrice si sta ormai muovendo su tutti i fronti tentando di capitalizzare il patrimonio immenso derivante dalla sua pluriennale tradizione e dal parco personaggi in suo possesso di assoluto rispetto e alta valenza storica. I detrattori ovviamente troveranno sempre materiale per criticarne le scelte (critiche tra l'altro non tutte infondate). Nonostante spesso si accusi la corazzata del fumetto italiano di sperimentare poco nel modo di narrare le proprie storie, le novità continuano a fioccare e a mio avviso più o meno tutti i lettori potranno trovare, tra proposte vecchie e nuove, qualcosa di affine al gusto del proprio palato.
Tra le novità dell'ultimo periodo un album di figurine dedicato a Tex, una serie televisiva ambientata in redazione (o comunque qualcosa di simile), gli albi autoprodotti per le fumetterie in un caotico poutpourri di formati e prezzi, le miniserie a breve termine e la nuova serie regolare ideata da Claudio Chiaverotti dedicata a Morgan Lost.
Ma chi è questo Morgan Lost? Ucronia: esperimento mentale (o narrativo) con cui si ipotizzano esiti storici diversi da quelli che realmente si sono verificati. Siamo a New Heliopolis in un'epoca che all'apparenza potrebbe ricordare i '50 americani del secolo scorso contaminati da una massiccia dose di cultura egizia, tecnologie alternative e costumi sociali molto, molto diversi dai nostri (o forse no?).
Siamo in una realtà in cui Adolf Hitler è stato ucciso dalla spia Marlene Dietrich e Albert Einstein ha ripiegato su una carriera da scrittore di fantascienza. L'isteria del momento, e forse non solo del momento, è quella per i serial killer ai quali è dedicata anche una trasmissione televisiva di successo che li idolatra e li presenta al pubblico con tanto di quotazioni al rialzo o al ribasso legate al valore della propria taglia. Il rovescio della medaglia sono i bounty hunters, i cacciatori di taglie di cui Morgan Lost è un ottimo rappresentante. Morgan ha alle spalle una storia di dolore e violenza che verrà resa nota già nel corso del primo numero della serie.
Come già ho avuto modo di scrivere in altre occasioni reputo l'argomento serial killer ormai di scarso interesse, almeno narrativamente parlando. Ciò nonostante i primi due numeri dedicati alla nuova creatura di Chiaverotti mi sono sembrati ben scritti e abbastanza interessanti, vuoi per l'ambientazione originale, vuoi per la caratterizzazione grafica del personaggio abbastanza riuscita, vuoi per i personaggi sopra le righe, al momento l'intreccio è stato capace di intrattenermi nella giusta maniera. Interessanti anche le sequenze oniriche inserite durante la narrazione.
Anche graficamente Morgan Lost si rivela interessante. Belle le copertine divise in vignette, forse meglio quella del primo numero ma comunque d'impatto anche le due successive. Funziona anche la scelta di rendere tutto graficamente in toni di grigio e rosso, decisione artistica che in ogni caso avrei evitato di argomentare. Mi è sembrato di capire che la strana cromia rispecchi il modo in cui vede il mondo il protagonista, affetto da una particolare forma di daltonismo. Come spiegare allora la colorazione nelle sequenze in cui il protagonista è assente o non sta osservano la scena? Vabbè, questi sono dettagli di poco conto a mio avviso, l'importante è che nel complesso il risultato sia gradevole. Posso ammettere che al momento la serie ha catturato la mia attenzione come non erano riusciti a fare i recenti Lukas o Adam Wild per esempio, vedremo cosa Morgan Lost ci riserverà in futuro.