Moriero e un bel sogno ”Allenare il Lecce”

Creato il 18 aprile 2013 da Mbrignolo


PERSONAGGI (Milano). Domani, venerdì 19 aprile 2013in chiaro su Premium Calcio alle ore 23.00 ritorna “La tribù del calcio“, la rubrica curata da Paolo Ziliani per i veri appassionati di pallone.

Nella puntata di domani un’intervista esclusiva Francesco Moriero. L’attuale allenatore del Grosseto in Serie B ripercorre alcuni momenti della sua carriera da calciatore: “Io, ultima ala del calcio italiano, sono cresciuto nel mito di Causio e Conti. Mazzone non è stato solo un allenatore ma un secondo padre, con lui sono diventato giocatore e uomo. Simoni era un vero signore, si faceva amare dai suoi calciatori e da lui ho imparato come si gestisce un gruppo. Stavo per andare alla Lazio, era già tutto fatto, ma poi firmai con la Roma perché c’era Mazzone e indossai la maglia numero sette di Conti: solo chi gioca all’Olimpico può capire cosa significhi. Il ricordo più bello? L’assist per Balbo nel primo derby giocato e vinto. Il più brutto? L’eliminazione in Coppa Uefa con lo Slavia Praga, non ho mai sofferto così tanto”.

Inoltre, a proposito del periodo passato all’Inter, Moriero dichiara: “Firmai per il Milan ma quando mi proposero di andare all’Inter non ci pensai neppure un secondo: c’era Ronaldo, il giocatore più forte al mondo. Non ci sarà mai un centravanti più forte e decisivo di Ronie, ma all’Inter segnò così tanti gol perché c’ero io a farglieli fare. Il campionato 1997/98 per me lo ha vinto l’Inter, eravamo la squadra più forte, sono successe cose che tutti hanno visto. Il nostro era un gruppo di fuoriclasse e ci divertivamo tanto: il più pazzo era West che ci faceva inginocchiare prima delle partite e ci benediceva. Il povero Bergomi, così serio e riservato, non se ne capacitava”.

In conclusione, Francesco Moriero parla del suo sogno da allenatore: “Il mio sogno non è allenare l’Inter, la Roma o il Milan. Il mio sogno è allenare il Lecce”.