Morimondo, luogo d’arte e di fede.

Da Chiara Lorenzetti

Domenica, una bella giornata di sole di Marzo, invita ad uscire.
Il caldo e il cielo azzurro, complice un buon amico e un regalo da donare per il suo compleanno, hanno reso la visita all’abbazia di Morimondo un’esperienza davvero gradevole.

Il piccolo comune di Morimondo, nato attorno all’abbazia stessa, è situato nella provincia di Milano, a pochi km da Abbiategrasso e Pavia. I suoi 1200 abitanti rendono l’atmosfera raccolta e molto curata nei dettagli.
L’abbazia è centro del comune, tanto che il municipio è situato all’interno del complesso abbaziale, in stabili di proprietà dei monaci, ora acquistati dal comune stesso.

Particolare della facciata del comune di Morimondo

Una serie di parcheggi a pagamento ( 1€ per un’ora; 4€ tutto il giorno) facilitano l’accesso. Svariati bar e ristoranti accolgono i visitatori, con prezzi modici e una buona varietà di prodotti.

L’abbazia di Morimondo inizia la sua storia nel 1134, dopo la discesa dalla Francia dei monaci cistercensi provenienti da Morimond ( da cui il nome dell’abbazia stessa, inteso anche come ” morire al mondo”). E’ dello stesso periodo anche la costruzione della più famosa abbazia di Chiaravalle. Altre come Mirasole, Viboldone, Monluè si sviluppano capillarmente a sud di Milano, nella zona più paludosa e quindi donata a poco prezzo ai monaci che con il loro lavoro hanno contribuito al risanamento. Tale zona ora è stata denominata La strada della abbazie, un itinerario non molto vasto, ma di interesse storico, naturale, religioso e artistico molto intenso.

Abbazia Morimondo

Alterne vicende religiose e storiche hanno portato l’abbazia a continui ingrandimenti e modifiche, che nel 1500, nel 1600 fino al 1798, anno del definitivo abbandono da parte dei monaci, hanno stravolto la misura originale dell’edificio.

Chiostro rifacimento cinquecentesco

Inserimenti seicenteschi e settecenteschi al complesso abbaziale

L’abbazia si sviluppa, unica nel suo genere in europa, in quattro livelli, che dalla chiesa, portano al chiostro ( ove sono ospitati il “capitolo”, il “locutorium”), alle stanze ove si esercitava l’arte della miniatura, fino alle cucine, al “calefactorium” luogo ove si conservava il fuoco sempre acceso; le piccole celle dormitorio; le finestre rivolte a quello che ora è il Parco del Ticino. Uno sguardo diretto alla campagna distesa che appaga la vista.

Il Parco del Ticino visto dal terrazzo dell’abbazia

La visita guidata ( costo 6€ durata 1 ora e mezza) è stata davvero utile. La guida, appassionata e molto competente, ha illustrato dettagli e particolari mescolati a storia e leggenda, instillando curiosità e scoperte.

Interno Chiesa

Dettaglio volte

Affreschi trecenteschi

Refettorio

Unico dettaglio negativo è, pur essendo l’abbazia luogo di culto e parrocchia del comune di Morimondo, l’utilizzo della stessa da parte dei turisti come fosse un semplice luogo d’arte. Mancanza di rispetto, voce alta, vestiti poco consoni, tolgono all’abbazia la sua religiosità carismatica, come invece ho trovato sia a Chiaravalle che a Viboldone.
Da segnalare, nel mese di maggio, la festa medievale denominata “Trecentesca”

Dopo due ore nella chiesa, fredda ed umida, uscire e trovare il sole, lo sguardo che spazia sul parco del Ticino ed un buon caffè,  sono stati una bella ricompensa.

Qui il sito dell’abbazia di Morimondo

Chiara 



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