Francisco Goya, 3 maggio 1808 (la fucilazione)
L'arte dalla parte dei deboli, un concetto che non sempre fu così scontato.Era stato permesso poche volte, e solo in senso ironico, che l'artista prendesse la parte del perdente nella storia. I pittori del Seicento e del Settecento dipingevano talvolta dei poveri da mettere nelle cucine dei ricchi per aumentare il loro buonumore.Con Goya però la questione cambia radicalmente: i fucilati del 3 maggio 1808, dipinti nel 1814, sono una testimonianza della crudeltà della guerra che lui riprende e declina in decine di incisioni. E molto toccante è lo sguardo del disperato in attesa delle fucilate, la disperazione di chi gli sta intorno, frate compreso. E crude sono le figure dei già giustiziati in prima linea con il senso realista ispanico della pozza di sangue nella quale giacciono, uno di loro con addirittura il colpo di grazia in fronte e ovviamente in primo piano per lo spettatore. Si tratta della feroce repressione delle truppe napoleoniche contro il sollevamento popolare e contadino di Madrid. Credo che sia uno dei dipinti più importanti della recente storia dell'arte. Si trova esposto a Madrid, al Museo del Prado, e se vi trovate in questa splendida città, dedicate un po' di tempo alla visita del museo e di questa straordinaria opera!