Morire per la causa! #2

Creato il 18 giugno 2014 da Artesplorando @artesplorando

Edouard Manet, l'esecuzione di Massimiliano

Anche Manet, come prima di lui Goya, si occuperà di un perdente della storia. E lo fa raffigurando la fucilazione di quel povero disperato della politica internazionale che fu Massimiliano, fratello minore di Francesco Giuseppe imperatore d'Austria, mandato per conto della Francia a fare da imperatore in Messico. L'imperatore d'Austria era felice di togliersi il fratellino dai piedi in quanto lo reputava, come viceré del Lombardo-Veneto, corresponsabile della disfatta austriaca in Italia e probabile suo concorrente su un trono al quale molti sudditi lo avrebbero visto, per buona sua fama, volentieri ascendere. La faccenda finì ovviamente male: dal bel castello di Miramare, che vi consiglio assolutamente di visitare, s'imbarcò a Trieste e fu mandato nelle Americhe nel 1864; mal visto dagli Stati Uniti che non gradivano il naso francese negli affari caraibici e la crescita di una potenza vicina al loro Texas, fu fucilato dai rivoluzionari tre anni dopo. Victor Hugo e Garibaldi tentarono invano di salvargli la pelle, Juarez fece orecchio da mercante. Franz Liszt gli scrisse immediatamente una marcia funebre. Un eroe romantico che aveva sbagliato strada e che i milanesi avevano amato dopo la dipartita di quel boia che fu Radetzky!Ed il dipinto di Manet rappresenta il momento esatto della fucilazione, con la polvere da sparo nell'aria. La vicenda colpì molto il pittore, il quale rappresentò il plotone d'esecuzione messicano con la divisa dei soldati francesi, rei di aver indirettamente procurato la morte del sovrano.

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