Se si partisse dal titolo della cover che chiude questo disco dei russi Moro Moro Land si rischierebbe il clamoroso errore di pensare a qualche gruppo “post-grunge”, il che non potrebbe essere più lontano dalla realtà, visto chi loro preferiscono immergersi nelle poco rassicuranti acque di un suono oscuro a cavallo tra blackened-core e post-metal atmosferico. L’aggressività delle sfuriate si stempera così in aperture espanse e dal taglio cinematografico, non di rado malinconiche e dolenti, che concedono all’ascoltatore una breve pausa dal piglio iconoclasta della scrittura, in un continuo saliscendi emotivo. Pur nel suo rifare alcuni dei percorsi oggi in voga all’interno della scena post, Through regala un viaggio ricco di stimoli e continui cambi di panorama. Sono proprio queste digressioni verso lidi meno estremi, quasi squarci di luce che strappano l’oscurità, a fornire il vero motivo di interesse e a donare un carattere proprio alla scrittura della formazione, altrimenti abbastanza in linea con quanto prescritto dalle moderne “derive blackened”. Anche la loro versione del celebre brano dei Nirvana dimostra personalità, a indicare chiaramente come i Moro Moro Land non siano una realtà da prendere sotto gamba e da cui ci si possono aspettare interessanti sviluppi. Per ora ci si trova di fronte al lavoro di una band che riesce a catturare l’attenzione e lotta per imporre una sua cifra stilistica all’interno di una scena tanto affollata quanto non sempre a fuoco. Through, al contrario della “concorrenza”, beneficia d’idee chiare circa la direzione da prendere e sembra voler incamminarsi lungo una strada forse meno comoda ma, di sicuro, anche ben più proficua.
Le potenzialità ci sono, vedremo come i Moro Moro Land sapranno gestirle.