Mortal Kombat

Da Alekosoul

Un titolo che vuol dire violenza, vuol dire sangue, brutalità, fatality. Ma non solo.
Dal suo esordio (1992) Mortal Kombat è sempre stato un videogame che funge da barometro dell’intero panorama videoludico, delle sue inclinazioni, aspettative, paure e sogni. E se nel lontano 1992 la digitalizzazione di attori in carne e ossa in un beat’em up era una vera e propria rivoluzione, nel 2011 un picchiaduro dalla struttura rigorosamente 2D è altrettanto rivoluzionario, nel suo sancire il primato della giocabilità sulla grafica.

Dopo alcuni capitoli piuttosto altalenanti negli anni passati (bello comunque il mastodontico MK Armageddon), questo nono capitolo della serie di Midway è un vero e proprio reboot. Tecnico, con un core-gaming alleggerito dagli stili e dalle armi, che poco avevano a che fare con MK; concettuale, con un ritorno ai temi fondamentali della serie, e una trama finalmente degna di questo nome, che ci riporta indietro ai tempi dei primi capitoli del gioco.

Belle le premesse, bella la realizzazione, che premia i neonati NetherRealm Studios degli ingenti sforzi fatti per ridare lustro a uno dei titoli più noti e apprezzati di sempre.

Il roster di personaggi è folto, bilanciato e senza troppi inutili cloni (con la notevole comparsa di Kratos su versione PS3). Ritornano i mini-giochi Test your strength/sight/luck, implementate in una lunga e avvincente modalità Torre delle sfide. Originale la modalità storia, che anziché raccontare le vicende dei singoli personaggi uno alla volta, le fonde in un unico racconto senza soluzione di continuità, nel quale si cambia di volta in volta personaggio, idea originale ed entusiasmante. Come sempre vaste e nutrite le sezioni dei bonus sbloccabili nella krypta, che includono, oltre a bozzetti, rendering e musiche, anche nuove fatality da utilizzare, e codici da inserire in modalità VS per ulteriori (folli) personalizzazioni del combattimento.

Giocabilità e longevità ai massimi livelli, quindi, per un titolo che ha anche un’ottima controparte online (Re della Collina).

E’ inoltre il primo capitolo a supportare la visione 3D stereoscopica mediante l’aggiornamento firmware 3.50 sulla PS3, tramite la quale si può davvero assaporare appieno la fluidità delle animazioni, i danni strutturali dinamici, ma soprattutto gli x-ray attacks, nuove devastanti mosse speciali che fanno compiere un passo in avanti ai livelli di violenza di MK, già di per se non proprio bassi (Il gioco è tornato alla classificazione PEGI 18+: infatti il livello di violenza è particolarmente elevato, molto più dei precedenti Mortal Kombat).

Azzeccata anche la scelta di tarare il gioco a una difficoltà di base non ridicola, che richiede dunque il dovuto impegno in sede di apprendimento e allenamento, per poter essere affrontato a dovere.
Mortal Kombat 2011 è un titolo dannatamente convincente, sotto tutti i punti di vista, e per gli aficionados della serie è davvero un ritorno in grande stile ai fasti di un tempo, abbinando intuizioni a suo tempo geniali a una maturità e oculatezza realizzativi di tutto rispetto. Fight or die.


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