Morte a 33 giri - Recensione

Creato il 03 marzo 2016 da Lightman

Un giovane metallaro preso di mira dai bulli della scula invoca (in)volontariamente lo spirito vendicativo di una rockstar defunta in Morte a 33 giri, piccolo horror cult degli anni '80.

Eddie Weinbauer è un adolescente metallaro preso di mira dai bulli della scuola. Il suo cantante preferito, Sammi Curr, è malvisto dalla società benpensante per i suoi testi e atteggiamenti estremi; quando la rockstar muore in un incendio, Eddie cade nello sconforto. Una sera, dopo aver subito l'ennesima angheria dai compagni "fighetti", il ragazzo torna a casa e si mette ad ascoltare l'ultimo disco inedito di Sammi, avuto per gentile concessione di un suo amico dj, notando degli strani versi al posto delle normali canzoni. Ascoltando il vinile al contrario Eddie scopre come questi contenga un messaggio rivolto direttamente a lui, che gli offre consigli su come vendicarsi dei bulli. Inizialmente il rapporto di Eddie con lo "spirito" della defunta rockstar gli permette di prendersi la giusta rivincita, ma la furia dello spettro comincia ben presto a scatenarsi con sempre maggiore violenza, arrivando a minacciare anche la sua migliore amica Leslie, segretamente innamorata di lui.

Trick or Treat

Puro horror anni '80, più nel bene che nel male, che è diventato un vero e proprio titolo di culto nel mondo del rock. E non è difficile comprenderne i motivi visti la trama ad hoc e i camei di due icone del genere come Gene Simmons dei Kiss e Ozzy Osbourne, quest'ultimo in un ruolo (s)cult nei panni di un reverendo ostile alla "musica del diavolo". E se la completa apoteosi rocker nel cast è venuta mancare dopo la mancata partecipazione di Blackie Lawless dei W.A.S.P., prima scelta per Sammi Curr poi sostituita da Tony Fields, tutto il resto è una vera e propria goduria per chi è cresciuto, soprattutto in quegli anni, a pane e heavy metal. Morte a 33 giri non fa particolarmente paura, preferendo puntare su un sano e grezzo divertimento che raggiunge apici di pura esaltazione pseudo-slasher nella mezzora finale, con lo spirito demoniaco del cantante che si diffonde attraverso il segnale radio. Se dunque la prima parte prende ispirazione dal Carrie - Lo sguardo di Satana (1976) originale e, di conseguenza, dal libro di Stephen King, con il protagonista vessato dai bulli, la seconda si concentra sulla progressiva esplosione del male pronto ad attuare una personale e cieca carneficina contro i traditori della fede musicale e non. Con effetti speciali di più che discreta fattura atti a rappresentare apparizioni improvvise di creature mostruose o dello stesso Sammi trasfigurato, i cento minuti di visioni scorrono sulle ali di un ritmo scatenato cui la colonna sonora a tema, con dieci pezzi della band inglese dei Fastway, si pone come perfetto accompagnamento uditivo.

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