Il reato ipotizzato dal pubblico ministero è omicidio colposo. Sotto inchiesta il personale sanitario in servizio nel penitenziario che ha avuto in cura la vittima, il direttore del carcere e i medici del reparto di psichiatria dell'ospedale di Bisceglie dove il 34enne di Nardò era stato ricoverato, prima di essere dimesso il 31 dicembre.
L'iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto per permettere a tutti di partecipare all'autopsia che sarà eseguita domani dal medico legale Biagio Solarino.
L'autopsia servirà a chiarire le cause della morte e soprattutto se il decesso potesse essere evitato come sostiene la famiglia della vittima, che ha presentato la denuncia.
Secondo i parenti di Durante, il 34enne stava male e non doveva restare in carcere, bensì doveva essere trasferito in una struttura sanitaria, così come era stato chiesto lo scorso 15 dicembre attraverso un'istanza di sospensione dell'esecuzione della pena.