di Iannozzi Giuseppe
Lo scrittore, aspirante tale, si decide finalmente per il Capolavoro. Prende la pistola che nasconde sotto la giacca, la punta alla tempia del suo Agente Letterario e gli lascia un bel buco in testa. Lo scrittore osserva il corpo dell’Agente Letterario: è ancora calda la salma, ma non l’anima. Per sincerarsi che sia completamente morto – in maniera irrimediabile -, lo scrittore gli assesta un bel calcio nelle costole. E non contento, un altro e un altro ancora. Le costole si spezzano come vecchi rami secchi sotto i calci incessanti della Rabbia. Il cadavere rimane a terra, senza tirar fuori un solo lamento. Adesso lo scrittore è lo Scrittore e sa d’aver consegnato al mondo la sua Opera migliore, la più fredda: il corpo stesso dell’Editoria.
- FINE -
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