É la fine di un blog curato dalla mia migliore amica e della sua compagna di avventure, concerti, uscite e pappapero. E’ una verità (una faccia perlomeno) che viene scagliata come un sasso nello stagno e manda echi anche molto distanti dal punto d’impatto.
Che dire? Sono quelle e-mail che si aprono per caso, credendo che sia la solita news veloce e invece ti fermi, prendi un bel caffè e te la leggi con calma, meditando e ponderando su come rispondere a tono, in modo che ogni fendente arrivi dritto e preciso al mittente della missiva incriminata.
Con la posta elettronica basta un niente per essere fraintesi: la mancanza di uno smile, due virgole in meno e uno scherzo diventa una pesante accusa.
Da quello che si legge, però, qui si scherza poco: qui il carnefice balla sul corpo della vittima in un bolero mortale che non porta a nulla di buono.
Certo, la fine dei rapporti non è mai serena: in amore, poi, diventa una letterale tragedia.
Restando in tema di amicizia ho interrotto rapporti che mostravano forti incompatibilità di carattere, i due opposti: almeno nell’amicizia vorrei riuscire a trovare la giusta sintonia.
Se tutto può finire con un’e-mail infuocata scritta a km di distanza si pone un necessario dilemma: come riconoscere i veri amici?
Ho rinunciato a tecniche, trucchi e giochetti: in questi 29 anni ne ho viste di cotte di crude e, come spesso accade, alcuni si rivelano una sorpresa ed altri degli stronzi autentici, con tanto di marchio DOC.
L’amico è la persona che c’è anche quando non hai chiesto il suo aiuto ma sai di averne bisogno, è la mano invisibile che ti accarezza prima di addormentarti, è lo sguardo che ti segue ai concerti, è la voce calda e rassicurante che ti dirà che tutto andrà bene e riuscirai ad uscirne. É una cosa oltre il sesso, i soldi, le compagnie, i momenti, le stagioni, gli scazzi improvvisi: è qualcosa che ti porti dietro nel cuore, quel qualcosa che ti arricchisce in modo speciale ed unico a tua totale insaputa.
É molto difficile trovare amici veri (come testimoniano alcuni articoli passati su questo blog) e, anche quelli che sembrano tali, prima o poi si smascherano mostrandosi nella loro miseria e povertà d’animo. Io spero che queste due amiche possano chiarirsi e, se ciò non dovesse accadere, rimarremo sempre io & Betty, cristallini nel titanio, resistenti al passare degli anni.
Abbiamo passato periodi fidanzati/e dove non ci si vedeva, piccoli litigi, ricordi, sogni, risate, momenti tristi, maldicenze e malfidati, persone che giocavano continuamente sul fatto che non ci siamo mai fidanzati. In effetti è curioso, risulta l’anomalia più evidente: due persone che si completano l’una con l’altra (di sesso opposto) e non stanno insieme: come mai?
Credo che sia una questione di tempi: io a 16 anni ero molto diverso rispetto ad oggi, non potevo offrire l’esperienza e la maturità che, grazie al tempo e agli amici, ho accumulato e reso mie. Naturale quindi che lei cercasse qualcosa di più.
Aiutandola a raccogliere i cocci ho capito che ero io a volere qualcosa di più e a provare esperienze nuove e mi sono fidanzato con altre ragazze. Quello che all’inizio poteva sembrare un handicap si è rivelato prezioso, in quanto il tempo ha diluito le cose mettendole sotto una luce nuova.
É il percorso della vita, una biologica simbiosi di persone ed eventi che rendono noi persone uniche e gli altri individui arricchiti dal nostro passaggio (e viceversa). Forse è stato meglio così, forse deve arrivare il nostro momento: magari, un giorno, baciandoci capiremo che dovevamo farlo prima.
Molto spesso troviamo dei punti di contatto ma da lì ad essere una coppia che funziona ne passa: bisognerebbe vedere quanto ognuno di noi è disposto ad impegnarsi e a mettersi in gioco per creare il legame e l’intesa necessari.
Chi può dirlo?
Per ora la situazione è questa: per la carta da lettere e gli asciugamani con le iniziali c’è tempo, si vedrà.
Per l’immagine si ringrazia Fabran.com.
Marco