Accanto al suo "ufficio" nel ristorante "Knjažeskaja usad'ba" [2] al terzo tentativo è stato ucciso il più influente "ladro nella legge" [3] dell'ambito post-sovietico, Aslan Usojan (Nonno Chasan)
Tre pallottole hanno colpito l'autorità alla testa e al collo, al contempo è rimasta ferita una donna che si trovava lì vicino, la 30enne Mar'jat Bik (al momento della chiusura del numero il suo stato è valutato estremamente grave). All'ordine del giorno ci sono due domande: chi prenderà il posto di Usojan e se inizierà un nuovo, ancor più sanguinoso giro di vite nella guerra intestina dei clan dei "ladri". La "Novaja gazeta" ha analizzato i dossier criminali dei pretendenti alla corona dei "ladri" e le principali versioni sull'omicidio.
Che giornalmente, dalle 10 del mattino e fino all'ora di pranzo (tranne il martedì e i giorni festivi) Nonno Chasan ricevesse visitatori nel ristorante "Knja žeskaja usad'ba " (in realtà in questo quartiere di Mosca ci sono alcuni ristoranti di Chasan), lo sapeva mezza Mosca. Tra l'altro, a giudicare dai rapporti dei pedinatori della polizia, tra i visitatori si sono fatti scoprire non solo autorità criminali e uomini d'affari, ma anche funzionari altolocati, agenti delle strutture armate e loro familiari (per maggiori dettagli - la "Novaja gazeta" n°110 del 4 ottobre 2010 ). Inoltre nell'"Usad'ba" amerebbero organizzare le proprie corporative e fissare gli incontri gli agenti dell'apparato centrale dello FSB vedi .
Verso le 14.00 Nonno Chasan ha terminato il ricevimento della popolazione e circondato da una numerosa scorta intendeva dirigersi verso la villa a Ljubercy [5]. Il killer, vestito in tuta da lavoro (presumibilmente un ceceno), ha atteso l'autorità nella soffitta della Casa degli Attori, per l'appunto sopra l'appartamento dell'autore del testo dell'inno dell'URSS, Sergej Michalkov. Tre pallottole hanno colpito il Nonno alla testa e al collo. Una delle guardie del corpo ha aperto il fuoco in risposta, ma era già tardi. Senza riprendere conoscenza, Usojan è deceduto nell'ambulanza e il suo corpo è stato portato all'obitorio dell'ospedale Botkin [6]. Ora presso l'obitorio vegliano alcuni familiari di Chasan e un'automobile con un equipaggio del più vicino OVD [7]. L'organizzazione dei funerali è stata affidata al familiare più vicino Oko Chatoev (Occhio [8]).
E' necessario aggiungere che nell'aprile dello scorso anno a Krasnaja Presnja [9] avevano ucciso a colpi d'arma da fuoco il "capo della segreteria" di Nonno Chasan, Ilgar Dž abrailov (Danabaš), nel giugno 2011 il capo della scorta Andrej Sel'vjan e ancor prima Vjač eslav Ivan'kov (il Giapponesino), il principale alleato dell'autorità criminale.
Le guerre di Nonno Chasan
Le strutture d'affari che erano sotto il controllo di Nonno Chasan possiedono grandi appezzamenti di terreno e immobili di valore in Russia, Ucraina, Europa e USA e le sue ditte si occupano della costruzione di impianti olimpici, grandi centri commerciali, autostrade, produzione di vodka e generi alimentari, riciclaggio di rifiuti, farmacie, ecc. Praticamente dietro ogni asset finanziario si stende una lunga pista criminale: i proprietari precedenti sono stati uccisi o sono fuggiti in fretta all'estero o hanno ceduto "volontariamente" le proprie attività. Accanto agli affari legali il clan di Nonno Chasan controlla narcotraffico, estorsioni, sequestri di persona a scopo di riscatto e parte del business del gioco clandestino in tutto il paese.
Inoltre fino a poco tempo fa erano a libro paga di Chasan decine di alti funzionari del Ministero degli Interni di Mosca e nei territori di Krasnodar e Stavropol' [10]. I cognomi dei suoi amici sono ben noti tanto nella Direzione centrale della sicurezza interna del Ministero degli Interni, quanto negli ambienti degli agenti investigativi navigati. Tuttavia alcuni "lupi mannari" [11] sotto l'ex capo del Ministero degli Interni Raš id Nurgaliev hanno passato con successo la revisione e continuano a "lottare" instancabilmente con la criminalità organizzata.
Nel corso dell'ascesa all'Olimpo dei "ladri" Usojan partecipò a molte guerre criminali. Combattimenti particolarmente sanguinosi si svolsero a metà degli anni '90, quando "ladri nella legge" non meno autorevoli - i fratelli Oganov - dichiararono Usojan "sprecone della cassa comune dei "ladri"". Da motivo formale servì la notizia che Chasan "sfornava" troppi giovani "nella legge" e che si sarebbe appropriato di 850 mila dollari che le autorità armene che abitavano in Uzbekistan avevano inviato a Mosca.
In realtà sotto questa insegna ideale-commerciale Usojan e gli Oganov si divisero il territorio di Krasnodar e i quartieri meridionali della capitale. In conseguenza ai danni di Chasan fu compiuto un attentato senza successo, dopodiché i fratelli Oganov furono uccisi a colpi d'arma da fuoco uno dopo l'altro.
Nel complesso per le pallottole dei killer da entrambe le parti morirono 156 persone e ne soffrirono anche passanti casuali. Così, nel corso dell'omicidio a Mosca di Gagik Š atvarjan (del clan Oganov) il killer uccise per via a colpi d'arma fuoco dei pensionati, i coniugi Chon Fejgin e Iolanta Labzina, che uscivano da un ascensore.
Alla dirigenza del Ministero degli Esteri di allora toccò prendere urgentemente misure straordinarie: gli agenti investigativi avrebbero messo addosso di nascosto della droga a Nonno Chasan e lo portarono per un colloquio alla Š abolovka [12] (là si trovava l'ufficio della Direzione per la lotta alla criminalità organizzata), dove l'attendeva un consigliere del capo del Ministero degli Interni.
L'autorità promise di far cessare le azioni di guerra e di fornire l'aiuto possibile per la liberazione dalla prigionia in Cecenia del rappresentante plenipotenziario del presidente Valentin Vlasov (il testo completo del colloquio è in possesso della redazione).
Nonno Chasan aveva un sacco di nemici: per "allontanamento dalla tradizione dei "ladri"" cercarono di spodestarlo Boris Petruš in (Borja di Brjansk [13]) - ucciso nel 2002, Il'ja Simonija (Macho) - condannato nel 2010, Soslambek Apaev (il Messicano) fu spodestato e morì e Ker-ogly Mamedov (Karo) fu condannato.
Le versioni sull'omicidio
Il 16 settembre 2010 a Mosca in via Tverskaja [14] ai danni di Aslan Usojan fu compiuto l'ennesimo attentato. Il Nonno ebbe tre ferite da arma da fuoco al ventre e sopravvisse grazie agli sforzi di noti chirurghi. Al mondo criminale divenne chiaro che l'omicidio del patriarca dei "ladri" era stato commissionato da persone molto importanti e che presto o tardi il "contratto" sarebbe stato onorato.
Nel frattempo il "nonno" non intendeva andare in pensione - rafforzò la scorta e fuggì a curarsi le ferite in Abcasia, dove la leadership locale lo incontrò come uno di famiglia (durante il conflitto con la Georgia aveva finanziato le truppe irregolari abcase). Si acquistarono scorte non da scherzarci anche i suoi colleghi più vicini. Per esempio, l'autorevole uomo d'affari Laša Šušanašvili era custodito dai combattenti di tre Č OP [15] e tra l'altro due della Security avevano distintivi da agenti dello FSO [16]. E il principale ragioniere della mafia Leonid Kaplan da ufficiali in servizio al GRU [17] (la redazione è in possesso dei dati di orientamento di queste persone).
Alla cerchia più vicina Nonno Chasan dichiarò inizialmente che dietro l'attentato c'era il noto generale criminale Tariė l Oniani (Taro), in seguito prese a sospettare Rovšan Džaniev (Rovšan di Lankaran [18]).
A dire la verità, Tari aveva un motivo abbastanza pesante per la "commissione" : in conseguenza della guerra con Nonno Chasan furono uccisi o si trovarono sui tavolacci non meno di trenta suoi sostenitori e le strutture commerciali sotto il suo controllo furono fatte a pezzi di soppiatto dagli agenti delle strutture armate. In seguito, come servito da Chasan, lo stesso Taro fu cotto dietro le sbarre per 10 anni, accusato del sequestro di un uomo d'affari (nel mondo criminale girano voci, secondo cui la prigionia di Taro venne a costare 1,5 milioni di dollari), la cerchia di Oniani dichiarò più di una volta che Chasan collaborava da tempo con lo FSB e che aveva consegnato agli agenti delle strutture armate la riunione al bacino di Pirogovo . Anche aveva accumulato non poco rancore verso il patriarca del mondo criminale: il Nonno inizialmente l'aveva spodestato, poi aveva rimosso le ditte amiche dalla costruzione a Mosca del centro commerciale "Var in seguito gli avrebbe mandato un killer in un albergo di Dubai e questi aveva quasi ucciso Rov . Lo stesso Rov è sospettato di complicità nell'omicidio nella capitale dei "ladri nella legge" Mirsejmur Abdullaev, Chikmet Muchtarov e ingiz Achundov (tutti del clan di Chasan).
Nel mondo criminale Rovš an di Lankaran è una personalità leggendaria. Nel 1992 il padre di Rovš an, agente del SOBR [20] del Ministero degli Interni dell'Azerbaigian, fu ucciso crudelmente durante un'operazione speciale contro i mafiosi locali. L'omicida fu presto arrestato e all'udienza del processo minacciò di uccidere tutta la famiglia Dž aniev. Senza stare a lungo a pensare il 17enne Rovš an prese una pistola e uccise l'offensore sparandogli a bruciapelo.
Assieme a Rov an Chasan spodestò anche il suo compaesano, il noto "ladro nella legge" Nadir Salifov (Guli della Mala), che sta scontando 17 anni di carcere nella colonia penale n°8 dell'Azerbaigian. Corrono voci, secondo cui durante una delle perquisizioni nella cella di isolamento di Guli della Mala avrebbero trovato la vincitrice del concorso "Miss Azerbaigian". La ragazza spaventata sarebbe stata costretta a scrivere una denuncia, secondo cui Salifov l'avrebbe violentata. A dire il vero, poi i guardiani ci hanno ripensato - infatti sarebbe toccato spiegare come la Miss si era trovata nella cella chiusa.
La versione sugli agenti delle strutture armate
Non bisogna togliere dal conto neanche gli agenti corrotti dello FSB, del Ministero degli Interni e della Narcotici, a cui è toccato fare i conti con l'autorevole figura di Nonno Chasan e questi avrebbero potuto certamente commissionare il suo omicidio. E' ben noto che il pensionato Usojan si comportava in modo indipendente e avrebbe potuto mandare a quel paese qualsiasi generale. Inoltre le strutture di Nonno Chasan possiedono grandi appezzamenti di terreno nella Nuova Mosca [21] e nei dintorni più prossimi a Mosca, su cui vorrebbe mettere le mani un altro funzionario della Lubjanka [22] (il cognome è noto alla redazione). Oltre agli appezzamenti di terreno i familiari di Nonno Chasan hanno grandi quote in grandi supermercati, ristoranti, centri commerciali e nel business delle riparazioni di auto. Non è escluso che presto fischino di nuovo le pallottole o che la famiglia di Chasan si trovi dietro le sbarre.
Togliere di mezzo un forte concorrente avrebbero potuto anche i "lupi mannari" della Narcotici, che aspirano caparbiamente a prendere sotto il loro controllo le consegne nella capitale ai guidatori a lunga gittata della droga iraniana e i numerosi punti per la vendita di marijuana ai mercati ortofrutticoli e nei mercati al dettaglio. Di questo tema con Chasan si occupava il ricercato Jusif Aliev (Jus'ka), che si spostava per la capitale con il lasciapassare speciale della Corte Suprema della Federazione Russa sul parabrezza e in seguito con il distintivo dell'"Ufficio per la difesa giuridica dei veterani dello FSB e del Ministero degli Interni". Ora Jus'ka si trova in Ucraina e schiaccia il business di Rovš an di Lankaran.
Alla vigilia dell'omicidio nei siti Internet vicini alle strutture armate erano comparsi materiali sui possibili eredi di Nonno Chasan. Al contempo si è diffusa con forza la notizia di una riunione di "ladri" avversari dell'autorità, che avrebbe avuto luogo alla vigilia di Capodanno negli Emirati Arabi. Gli esperti del mondo criminale allora espressero la supposizione che si progettasse qualcosa nei confronti del Nonno.
A chi toccherà la corona di Nonno Chasan
Già dopo gli attentati al Nonno nel 2010 nel mondo criminale avevano preso a discutere attivamente la questione del suo erede. Ma Zacharij Kalaš ov (Š akro) pari a lui per influenza sconta una condanna in un carcere spagnolo e chi adesso sarà custode della cassa comune dei "ladri" e dirigerà gli altri asset finanziari per ora è ignoto. Nel novero dei principali pretendenti si sono fatti i nomi di Ėduard Asatrjan (Storione), Vladimir Vagin (Vagone) e Tengiz Michoev (Tengiz).
è noto per essere stato incoronato nella centrale di Vladimir e perché nel 2000 al momento dell'arresto quasi riuscì a sbaragliare gli agenti investigativi. E' sospettato dell'organizzazione dell'omicidio del capo della sezione della Direzione per la lotta alla criminalità organizzata della regione di Novosibirsk Sergej Filippov.
Il "ladro" di Ni nij Novgorod gode di grande autorità nel mondo criminale e ha quote nell'estrazione di petrolio e nell'industria del carbone e possiede grandi officine di riparazione per auto. Nel maggio 1999 gli agenti investigativi del RUBOP del Volga e della Vjatka fecero correre voci che Vagone facesse guadagni extra come informatore. Di conseguenza altri "ladri" - Kamo, Amleto, Aliko e Gija - lo picchiarono con forza. A dire il vero, poi tutto si chiarì e alla riunione di turno dei "ladri" lo status di Vagin fu ristabilito (ora abita in una villa dell'autorità Šakro negli Emirati Arabi Uniti ).
è nipote di Nonno Chasan, possiede una rete di negozi alimentari nella capitale e a Gelend . Nel luglio 1999 Tengiz e Chasan ebbero un grave incidente stradale e rimasero vivi solo per miracolo.
La questione dell'erede, secondo le regole, dev'essere decisa da una grande riunione di "ladri", in quanto Nonno Chasan ha lasciato il "posto" non per sua volontà. Non è escluso che il nuovo re del mondo criminale della Russia risulti più lungimirante e concluda un armistizio con tutti i clan criminali.
Resta da aggiungere che sulla coscienza del defunto Usojan c'erano decine di anime uccise. Tuttavia talvolta manifestava un qualche sentimentalismo verso i propri nemici. Per esempio, dopo la morte dei miei figli il Nonno inviò un suo rappresentante, che fece le condoglianze. A mia volta chiesi al visitatore di organizzare un incontro, ma non mi aspettavo una risposta. Peccato: sarebbe stato interessante venire a sapere i dettagli della vita dietro le quinte di deputati della Duma di Stato, generali e alti funzionari. A molti di loro Chasan aveva comprato incarichi e gradi, come pure aveva pagato campagne elettorali e vacanze all'estero.
Informazioni della "Novaja gazeta"
Aslan Raš idovi č (Raš oevi č) Usojan era nato il 27 febbraio 1937 a Tbilisi. A 19 anni ebbe la sua prima condanna al carcere per resistenza agli agenti di polizia. Fu condannato dal Tribunale del Popolo della città di Tbilisi ai sensi del c. 2 dell'art. 75 e del c. 2 dell'art. 72 del Codice Penale della GSSR [28] a 1 anno e 6 mesi di reclusione. Con una delibera della Corte Suprema della GSSR del 30.01.1956 il procedimento penale fu riqualificato ai sensi del c. 1 e 2 dell'art. 75 del Codice Penale della GSSR e Usojan fu rimesso in libertà. Il 15 gennaio 1959 il tribunale del quartiere Stalinskij della città di Tbilisi condannò Usojan per rapina a 5 anni di reclusione (fu messo in libertà condizionata). Il 28 dicembre 1966 Usojan fu condannato a 3 anni di reclusione per speculazione (nella "zona" [29] fu incoronato "ladro nella legge" e il 24.06.1968 fu messo in libertà condizionata). Il 3 agosto 1984 Usojan fu condannato dalla Corte Suprema della GSSR a 15 anni di reclusione per la vendita di monete d'oro false a nativi dell'Uzbekistan. Per decisione del tribunale di Niž nij Tagil [30] il 28.12.1991 fu messo in libertà condizionata.
Ai tempi dell'URSS capeggiava un gruppo criminale che imponeva il pizzo a capireparto, imprenditori clandestini e gestori del gioco d'azzardo.
Il 30 maggio 1995 a Mosca nell'ambito del procedimento penale n°30010 Usojan fu arrestato dagli agenti del RUBOP della città di San Pietroburgo e della Direzione per la lotta alla criminalità organizzata di Mineral'nye Vody [31]. Durante la perquisizione del luogo di residenza gli agenti investigativi requisirono circa due chilogrammi d'oro e 380 mila dollari USA. A sua volta Usojan dichiarò più di una volta di essere un semplice pensionato e di non prender parte ad affari criminali.
Sergej Kanev, "Novaja gazeta", http://www.novayagazeta.ru/inquests/56281.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1] Il titolo ironico rimanda anche all'omonimo film sovietico sul diplomatico Vaclav Vaclavovič Vorovskij, ucciso a Losanna da un controrivoluzionario.
[2] "Tenuta del Principe", ristorante del centro di Mosca.
[3] Mafiosi russi che si attengono a un preciso codice criminale.
[4] Federal'naja Služba Bezopasnosti (Servizio Federale di Sicurezza), il principale servizio segreto russo.
[5] Cittadina della periferia sud-orientale di Mosca dalla fama assai sinistra.
[6] Ospedale della zona nord-occidentale di Mosca intitolato al medico Sergej Petrovič Botkin.
Otdel Vnutrennich Del (Sezione degli Affari Interni), sede della polizia.
[8] In russo arcaico oko significa "occhio" (traduco i soprannomi dove possibile).
[9] "Presnja Rossa", quartiere del centro di Mosca. La Presnja è un piccolo corso d'acqua.
[10] Entrambe città della Russia meridionale.
[11] "Lupi mannari con le mostrine" vengono chiamati i poliziotti russi che lavorano per la criminalità.
[12] Via della zona meridionale di Mosca.
[13] Città della Russia occidentale.
[14] Via del centro di Mosca.
[15] Častnye Ochrannye Predprijatija (Imprese Private di Sicurezza).
[16] Federal'naja Služba Ochrany (Servizio di Sicurezza Federale), ente che si occupa della sicurezza delle più alte cariche dello stato russo.
[17] Glavnoe Razvedyvatel'noe Upravlenie (Direzione Centrale dell'Intelligence).
[18] Città dell'Azerbaigian.
[19] Centro abitato a nord di Mosca.
[20] Special'nyj Otrjad Bystrogo Reagirovanija (Reparto Speciale a Reazione Rapida).
[21] Il territorio periferico che diventerà parte di una sorta di Grande Mosca.
[22] Nome colloquiale della sede dei servizi segreti sovietici e poi russi in piazza Lubjanskaja nel centro di Mosca.
[23] Città della Russia centrale.
[24] Città della Siberia meridionale.
[25] Regional'noe Upravlenie po Bor'be s Organizovannoj Prestupnost'ju (Direzione Regionale per la Lotta alla Criminalità Organizzata).
[26] Macro-regione economica della Russia centrale delimitata da due fiumi.
[28] Gruzinskaja Sovetskaja Socialističeskaja Respublika (Repubblica Socialista Sovietica Georgiana).
[29] Nome gergale delle prigioni del GULag.
[30] "Basso Tagil" (il Tagil è un fiume della zona), città ai piedi degli Urali.
[31] "Acque Minerali", località termale della Russia meridionale.