Mosca guadagna una pessima reputazione internazionale in tema di tutela dei diritti

Creato il 29 settembre 2013 da Molipier @pier78
Massimiliano Gallana vedi altri articoli 29 settembre 2013 10:00

Le ricordate le Pussy Riot, il famoso gruppo di musica punk al femminile particolarmente non gradito al Governo di Mosca (Putin) tanto da incarcerare tre delle componenti del gruppo?

Un breve ritorno al passato: Nadejda Tolokonnikova, 23 anni, sposata e madre di una bimba di 5 anni, è stata condannata nell’agosto 2012 a due anni insieme alle altre due componenti del suo complesso musicale – le Pussy Riot – per aver cantato una “preghiera punk” anti-Putin nella Cattedrale di Mosca. Delle tre componenti del gruppo, Yekaterina Samutsevich è stata scarcerata; lei e Maria Alyokhina dovranno scontare la pena fino al 2014.

E’notizia di questi giorni che nella sezione femminile del carcere moscovita, la ventitrenne Nadejda Tolokonnikova è in sciopero della fame da lunedì 23 settembre, tanto che il peggioramento delle sue condizioni di salute, hanno costretto le aututorità a trasferire la donna nell’infermeria della prigione.

Nadejda Tolokonnikova (componente del gruppo) è detenuta nel campo di lavoro/prigionia femminile a Mordovia, 600 km a est di Mosca. Finora le sue richieste di libertà vigiliata, così come la mobilitazione internazionale che aveva suscitato il caso (vedi Amnesty International) sono state sempre negate, fatto che ha portato la donna a iniziare uno sciopero della fame, come sopra citato, dal 23 Settembre. Unico sostentamento in questi 5 giorni è stata la sola acqua.

Da una lettera inviata dalla donna al marito è stato riferito come nella prigione sovietica siano all’ordine del giorno i soprusi da parte del personale sui detenuti, tanto da mettere a repentaglio la vita degli stessi. Da tale lettera si evince come le detenute siano tenute a turni di lavoro di 17 ore al giorno, e in caso di non completamento dei lavori siano regolarmente picchiate.

Esempio senz’altro esemplare per la nuova Russia che ha la pretesa di erigersi a garante dell’ordine mondiale.

Oltre la legge anti gay che sta esponendo a dura critica i giochi invernali di Sochi 2014, la gestione non sempre chiara nelle guerre ‘silenziose’ delle sue ex Repubbbliche, stanno facendo perdere al paese governato dallo ‘zar’ Putin ‘punti a favore’ in tema di credibilità internazionale.


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