A Mosca tendevano tutti gli abitanti dell'URSS, chi tra di loro non avrebbe voluto recarsi almeno una volta nella capitale a visitare il Cremlino, la Piazza Rossa e il teatro Bolshoj? E la meraviglia di questi turisti sovietici, che avevano finalmente raggiunto la meta dei loro sogni non era meno grande di quella degli stranieri. E proprio come gli stranieri, a volte, coloro che venivano nella propria capitale dalle altre repubbliche trovavano posto all'
Hotel Rossija, anche se solo "per conoscenza" o cospicue mance. Questo hotel simbolo e iconema della
Mosca degli anni 70, oggi demolito, incombeva sulla piazza Rossa con la sua mole mastodontica e , ahimé; era stato costruito al posto di un antico quartiere
, opportunamente annientato. L'hotel, smantellato nel 2006, aveva più di 3000 stanze, era enorme, con corridoi infiniti e tutti uguali (e devo dire che anche noi una volta ci siamo persi!), le migliori stanze avevano la vista sulla piazza Rossa e sul Cremlino..
E anche il protagonista del film di cui parleremo oggi. arrivato a Mosca dalla natia Georgia, si ferma in questo gigante. Il film in questione è
Mimino (Mimino è una parola georgiana che significa falco, s
okol in russo), soprannome del pilota Valentin Mizandari detto Valiko (intrepretato dall'attore
Vachtang Kikabidze) pilota dell'aviazione georgiana. A condurlo a Mosca è l'improvvisa passione per una hostess, e il desiderio di diventare pilota sulle rotte internazionali dove vola l'amata Larisa Ivanova interpretata dall'attrice
Elena Proklova .
Dal momento dell'arrivo a Mosca cominceranno le avventure tragicomiche di questo provinciale che si troverà, suo malgrado, a affrontare mille peripezie, fino a rischiare di finire in prigione. E proprio mentre viene processato, e poi solo multato, compie 35 anni, il limite di età per poter accedere ai corsi di riqualificazione per diventare pilota sulle rotte internazionali. Grazie però a alcuni conoscenti riesce a realizzare lo stesso il suo sogno, ma l'amore per la patria. la Georgia, è grande e Valentin rinuncia a questi privilegi per tornare a casa sua dove lo aspettano la terra e gli affetti. Il tema del provinciale nella grande città è stato molto sfruttato sia nel cinema che nella letteratura, e spesso non è una storia di successo quella che viene raccontata, ma una ulteriore variazione sul tema delle
Illusioni perdute di balzachiana memoria. Anche in questo caso la capitale, Mosca, non è solo un bello sfondo all'azione ma è protagonista della pellicola insieme a Valiko che, pur deluso dalla realtà, è riuscito almeno nel suo intento, a realizzare, seppure, tra mille difficoltà, il suo sogno. E torna a casa non a malincuore, ma sicuro della sua decisione.Il regista di questo film è
Georgij Danelija (classe 1930), figlio d'arte, la madre lavorava come aiuto regista proprio a Mosfilm. Di Danelija parhleremo ancora perché è autore di film che hanno fatto la storia della cinematografia sovietica come il celeberrimo
Ja shagaju po Moskve. (A zonzo per Mosca, del 1964),
Afonja e molti altri.
Oltre all'hotel Rossija e al
Teatro Bolshoj per il quale, in modo miracoloso Valiko è riuscito a avere i biglietti, nel film compare la via
Novyj Arbat che all'epoca si chiamava
Kaliniskij prospekt con la sopravvissuta chiesetta di
Simeone lo Stilita costruita alla fine del XVII dalla corporazione di cuochi, panettieri e tessitori specializzati in tovaglie. Questa chiesa per molti anni fu uno dei luoghi più amati per i matrimoni in quanto proprio qui nel 1801 si era sposato il conte Nikolaj Sheremetev con Praskov'ja Zhemchugova, attrice e ex-serva della gleba. In questa chiesa si recava alle funzioni anche lo scrittore Nikolaj Gogol'. E proprio davanti a essa viene eseguita la canzone
Chita-Grita (Uccellino- Piccolino) che è tema musicale del film e è cantata anche nei i titoli di testa (al minuto 40.00).
Mimino (Мимино), URSS 1977; regia G. Danelja, attori Vachtang Kikabidze, Elena Proklova
http://www.youtube.com/watch?v=5blURTqmYUg&wide=1Sottotitoli in inglese
Buona Visione!