MOSE. Primo collaudo avvenuto con successo

Creato il 13 ottobre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Photo credit: Magistrato delle acque di Venezia / Wikimedia Commons / CC BY 3.0.

Ieri è avvenuto a Venezia il primo collaudo del MOSE (Modulo Sperimentale Elettromeccanico), il contestato sistema di dighe mobili che dovrebbe innalzarsi e creare una barriera per proteggere Venezia dall’acqua alta. Il MOSE dovrebbe essere completato entro il 2016, quando tutte le 78 paratie meccaniche dovrebbero esesre state installate sul fondale dei canali che danno l’accesso a Venezia. Il progetto faraonico dovrebbe costate circa 5 miliardi e mezzo di euro, anche se le cifre potrebbero essere destinate a salire, come spesso accade quando si ha a che fare con opere di questo genere.
Il test effettuato ha riguardato solo quattro paratie e l’esito è stato positivo, almeno secondo il direttore del Consorzio Venezia Nuova, Hermes Redi, che ieri ha coordinato il primo esperimento. Il sistema, nelle sue dimensioni colossali, è tuttavia piuttosto semplice: ogni volta che la marea verrà rilevata superiore al metro e dieci sul medio mare (accade in media dalle cinque alle sette volte l’anno) il centro operativo dell’Arsenale, attivo già da un paio di anni, farà salire questa barriera di 78 paratie, che non sono altro che dei cassoni metallici cavi che vengono riempiti d’acqua e lasciati distesi orizzontalmente sul fondale. Al momento di bloccare la marea, viene semplicemente pompata aria compressa dentro i cassoni che quindi espellono l’acqua e si sollevano, galleggiando con un’estremità fuori dall’acqua e rimanendo incernierati al fondo con l’altra, creando una vera e propria diga mobile che dovrebbe impedire l’innalzamento eccessivo delle acque. Il completamento del MOSE è previsto per il 2016, ma all’opera mancano ancora circa 626 milioni di euro, che non sono ancora stati stanziati. Gran parte di queti soldi servirà per le opere di ripristino ambientale dell’area dei cantieri, divenuta urgente dopo l’avvio di una procedura d’infrazione, poi archiviata, della Commissione Europea. Per il completamento del lavoro i soldi dovrebbero essere stanziati urgentemente, ma il ministro Lupi, presente al test delle paratie, rassicura: “l’obiettivo tassativo è il completamento dell’opera entro il 2016. Nella prossima legge di stabilità ci saranno le risorse per continuare i lavori: reintegreremo i 120 milioni di euro che ogni anno vengono stanziati per la salvaguardia di Venezia e ci saranno anche le risorse che servono per portare a termine la realizzazione”.


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