Il bravo Thomas McCarthy, che ricordo essere l'uomo dietro il bellissimo L'ospite inatteso, confeziona un film molto godibile che rientra appieno in quello che si potrebbe definire "tipico cinema indipendente americano" (in stile Payne, tanto per capirci). Ad aiutarlo vi è un attorone come Paul Giamatti, capace di rendere interessante e variegato anche un personaggio apparentemente anonimo e banale, e una schiera di bravi attori come il giovane Alex Shaffer, Amy Ryan, Burt Young, Jeffrey Tambor e il giogionesco Bobby Cannavale.
Tra sprazzi di dramma familiare, scene di lotta, entusiasmi adolescenziali (però intrapresi da adulti) e l'importanza della seconda chance si evolve la storia tirata su da McCarthy il quale, senza scadere in pippe autoriali, con semplicità porta a casa un bel prodotto.
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