Roma Città Eterna apre le sue braccia all’artista pugliese Nicola Andreace, noto pittore, grafico, scultore, da sempre interprete della cultura meridionale. La sua mostra antologica di pittura si potrà vistare dal 20 al 27 maggio nelle Sale dell’Associazione Pugliese (in via U. Aldrovandi,16). Direttore artistico e curatore della mostra (l’inaugurazione avverrà alle ore 18.30 di venerdì 20 maggio) è Carlo Marchese, Presidente della Comunità della Cultura (centro di Ricerche economico-sociale), organizzatrice della Mostra stessa e coordinatrice dell’evento insieme all’Associazione Pugliese di Roma (Presidente Antonio Ieva). Il coordinamento organizzativo si deve a David Marchese e Anna Liuzzi. Partecipazione e sostegno de “L’acropoli di Puglia”. Patrocinio di Roma Capitale, Assessorato alla cultura; Regione Puglia; Presidenza Consiglio Regionale, Assessorato Regionale politiche agricole; Provincia di Taranto; Camera di Commercio di Taranto; Comune di Massafra; Associazione Pugliese di Roma; Comunità della cultura, centro di Ricerche economico-sociale.
Il presidente della Comunità della Cultura, dott. Presidente, dott. Carlo Marchese, nel Catalogo - invito, da lui curato, ha presentato l’artista, riportando i suoi dati biografici con stralci di giudizi critici sull'arte di Andreace espressi da Dante Mafia, Arturo Carlo Quintavalle, Marcello Venturoli, Cosimo Damiano Fonseca ed altri. La Rassegna presenta una cinquantina di opere, che raffigurano le impressioni e le sensazioni che il territorio e il tempo hanno esercitato su Andreace nel suo lungo percorso evolutivo artistico, iniziato nel maggio del 1957, con una Rassegna collettiva nella Pinacoteca Provinciale di Bari.
Le opere in esposizione ruotano intorno al concetto di memoria e al suo funzionamento in relazione alla storia, caratterizzate da un originale gioco geometrico di spazi e figure, posto a metà strada tra realtà e sogno, creano una dimensione ora dominata da atmosfere oniriche, ora da visioni graffianti. L'intersecarsi dei piani ortogonali e lo sviluppo fluido del colore, costituiscono la sintassi attraverso cui si esprime la ricerca dell'artista, il quale pratica una pittura lirica e insieme drammatica, che dà l'idea dinamica del cambiamento avvenuto nel Sud , del continuo spostamento dei punti di riferimento da una “Civiltà contadina” ad una “Società tecnologica”, ad un “Umanesimo Tecnologico”. Andreace, “lavorando, cercando soluzioni nuove all’interno del percorso pittorico e non fuori di esso”, come scrive Dante Maffia, ha raffigurato la sua terra, le frustrazioni e i desideri più nascosti dell'essere umano, ha posto immagini dai volti drammaticamente intensi accanto a volti pieni di dolcezza e dignità, ad oggetti di uso quotidiano, ad elementi identitari della nostra civiltà antica (Magno-greca, bizantina), che ora assumono profondità e fascino, grazie ai contrasti di luci e ombre, di bianchi, neri, gialli, ocra rossi, verdi, azzurri (colori della nostra terra mediterranea). In tal modo il pessimismo esistenziale per la nostra nuova caotica quotidianità privata dai veri valori si scontra con l'ammirazione per il mistero della vita.
Il lavoro di Andreace si concentra sulle possibilità costruttive della forma e sulla concettualità che rimandano alle utopie e alle contraddizioni dell'Avanguardia. Le sue composizioni, quindi, che portano le tracce visive del tempo, sul filo dei ricordi e delle emozioni, raccontano un viaggio nel mondo dell’artista e un percorso di autoanalisi dentro la storia e il suo vissuto.
Per informazioni su questa interessantissima mostra antologica di pittura, si possono chiedere informazioni alla Comunità della cultura, via Lago D’Arvo, 23 – Taranto. E-mail: carlo.marchese.4ryi@alice.it
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