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Mostra di Lego a Grugliasco: “Mattoncini in festa”

Creato il 16 gennaio 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

I Lego sono i mattoncini danesi da costruzione più celebri del mondo. Il loro utilizzo non è, però, riducibile al solo gioco infantile: sono infatti utilizzati nel modellismo per creare le costruzioni più diverse.
Il 17 e 18 gennaio 2015, sabato pomeriggio dalle 14.30 alle 19 e domenica con orario 9.30-13 / 14.30-18, presso il parco Le Serre (via Lanza 31) di Grugliasco, sarà possibile vedere in azione i Lego nella creazione delle forme più diverse in occasione del GrugliascoFest – Mattoncini in festa, su iniziativa dell’associazione Amici del Modellismo di Grugliasco. I Lego saranno qui sfruttati per ricreare gli scenari più diversi: si passa dalle ambientazioni storiche a quelle spaziali, fino ad arrivare proprio alla città di Torino, con i suoi monumenti, le sue vie, i suoi tram arancioni. Tra le costruzioni si potranno trovare la Mole, la chiesa della Gran Madre, lo Juventus Stadium e Palazzo Madama. Per omaggiare la città ospitante, sarà anche presente la torre civica di piazza San Cassiano.
Retrò Online ha intervistato Luca Giannitti, uno degli autori che si è occupato della mostra in prima persona attraverso l’assemblaggio dei mattoncini di Lego.

Un mondo e una Torino di Lego. Com’è nata l’idea e perché? E quali sono le origini di “Mattoncini in festa”?

Tutta l’ambientazione parte dai veicoli. Nel 2003, con l’arrivo del colore arancione nei mattoncini Lego, ebbi finalmente la spinta per realizzare un modello di autobus (all’epoca erano quasi tutti arancioni). Insieme al bus, costruii anche un tram, ma di quelli grigi (come quelli della linea 15). Dopo i primi due modelli ne seguirono altri (al ritmo di un paio all’anno) fino al 2008, quando prese corpo l’idea di realizzare uno scenario dove inserire i tram e gli autobus torinesi fino ad allora costruiti. L’idea quindi cadde su una strada di Torino (corso Vittorio Emanuele II). Fatta la strada, toccò ai palazzi, realizzati inizialmente con lo spirito di semplici quinte sceniche. Contemporaneamente si fece largo l’idea di realizzare dei monumenti di Torino. Iniziò mio fratello Marco con la Mole Antonelliana (lavoro in comune con me), poi realizzò Palazzo Madama. Io ho proseguito con la Gran Madre e il ponte di piazza Vittorio Veneto. Pezzo dopo pezzo, palazzo dopo palazzo, abbiamo messo insieme un piccolo nucleo di uno scenario potenzialmente enorme. Serviva tempo…
La manifestazione “Mattoncini in festa” nacque nel 2005 con il nome di “Legofest di Torino”, piccola esposizione annuale, spesso con espositori anche provenienti dall’estero, che si teneva nei locali ex Fergat della circoscrizione 3. E’ nata come momento per trovarsi e condividere la propria passione per le costruzioni Lego, mostrandole anche al pubblico che accorre numeroso, sempre oltre ogni aspettativa. Anno dopo anno è cresciuta e gli spazi si sono ampliati. Nel 2009 eravamo a Moncalieri nel foro Boario, nel 2010 siamo stati ospitati dall’8gallery e nel 2013 siamo arrivati a Grugliasco nel parco Le Serre. Quest’anno ci hanno concesso la struttura più ampia del parco e una delle più grandi di Grugliasco.

Quanto tempo ci vuole per allestire l’intera mostra e le singole costruzioni? E come vengono scelti i soggetti da rappresentare?

L’allestimento della mostra impiega diversi giorni, i primi dei quali partono nei mesi antecedenti la mostra e servono per raccogliere gli espositori. Poi ci si accorda con chi mette a disposizione gli spazi (in questo caso il comune di Grugliasco) e con i patrocini che garantiscono a noi assenza di costi. D’altra parte svolgiamo tutto senza alcun compenso né chiediamo biglietti a chi entra. La fase finale prevede, nella settimana precedente la manifestazione, la disposizione dei tavoli. Poi, il montaggio delle costruzioni parte il venerdì sera per concludersi il sabato a pranzo. Le costruzioni sono già pronte, devono solo essere assemblate nei dettagli per poter essere ammirate nella loro completezza. I soggetti sono scelti dai singoli espositori, secondo le proprie passioni: c’è chi costruisce castelli, chi palazzi moderni, robot, astronavi… io, per esempio, riproduco mezzi pubblici come bus e tram, oltre che strutture architettoniche.

Il modellismo: una passione decisamente multiforme. Oltre ai Lego, quali sono i tipi più diffusi in Italia?

Il modellismo ha tantissimi aspetti, il Lego è forse uno dei più strani, ma non il più strano in assoluto. Il modellismo classico è quello dei trenini in miniatura, ma ci sono anche riproduzioni di navi, aerei, automobili (tutto anche radiocomandabile, sia che viaggi, voli o navighi!). Qualunque riproduzione in miniatura della realtà è modellismo. Ho avuto modo di vedere riprodotti anche meccanismi come motori, leveraggi vari, macchine a vapore… se esiste nella mente, può essere riprodotto!

Quali luoghi della città di Torino sarà possibile ammirare “in scala” all’evento?

I luoghi di Torino visitabili nella mostra saranno: Palazzo Madama, la Mole Antonelliana, la Gran Madre, il ponte Vittorio Emanuele I, corso Vittorio Emanuele II con alcuni suoi palazzi e il monumento al primo Re d’Italia, e lo stadio della Juventus. Il tutto sarà circondato da un circuito di binari dove correranno motrici tranviarie presenti a Torino, sia moderne che storiche.

Come si può partecipare come costruttore di Lego alla mostra?

La partecipazione avviene tramite l’iscrizione che si effettua sul sito web della manifestazione. C’è da dire che molti espositori sono già in contatto tra loro perché tra appassionati ci si tiene aggiornati, con un buon passaparola. Gli altri vengono a conoscenza tramite il sito web (www.grugliascofest.135.it) oppure sui social network.

Dalla realtà al modellino: come si rispettano scale e proporzioni? E qual è stato il monumento di Torino più difficile da assemblare?

Occorre premettere che le costruzioni Lego sono un giocattolo e più è grande la costruzione, più è semplice riprodurre dettagli. Esistono varie scale, come nel modellismo: c’è quella detta “minifig” ovvero dimensionata al personaggio Lego tradizionale, alto 4 cm circa. Questa scala è approssimativamente 1:50 benché ci siano spesso dei fattori di compressione necessari per adattarsi alle proporzioni non così “umane” della figura Lego! C’è poi la scala “Miniland” ovvero 1:20 circa, che è quella usata nelle sculture dei parchi di divertimento Legoland e poi c’è la scala “micro” che rappresenta tutto ciò che è molto più piccolo della scala “minifig”. Nel plastico di Torino convivono due scale: la prima è quella dei veicoli e dei palazzi di corso Vittorio, ovvero 1:36 che è imposta dallo scartamento dei binari Lego (appunto 1:36, leggermente più grande dello standard di scala 0, ovvero 1:43). I monumenti come palazzo Madama o la Gran Madre sono invece in scala 1:70 circa che è un buon compromesso tra le dimensioni dei personaggi e quelle del modello finale che possa essere “gestibile” (costruiamo in casa o in garage… non in un hangar!). La Mole, per contro, è in scala 1:100… già così è alta 170 cm!!! La bellezza però è proprio quella di riuscire ad aver amalgamato diverse scale in un diorama che, visto nel suo insieme, ha una sua uniformità.

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