Mostri al femminile: tra demoni e dee

Creato il 26 ottobre 2013 da Mcnab75

Articolo in tema col periodo, per celebrare mostri, streghe e spiriti dell’Aldilà, già pronti ad affacciarsi nell’Aldiqua, per celebrare la notte in cui il confine tra i due mondi è sottile, quasi impercettibile.
Questa volta non vi citerò film che meritano di essere visti per l’occasione, né racconti e romanzi del brivido. No, quest’anno preferisco presentarvi delle amiche, che tanto si sa che questo blog è gestito da un grande appassionato di fascino femminile.
Solo che queste amiche sono celebri più per il carattere fumantino, che non per la loro bellezza. Ma forse non sono nemmeno poi così cattive, solo che le dipingono così. Da secoli…
A ogni modo, giusto per non correre rischi, io eviterei di provocarle con battute sciocche…

Arpie

Le “predatrici delle anime”, corpo di uccello e testa di donna, artigli affilati e grandi ali piumate. Il loro compito originario era quello di trasportare le anime dei morti nell’Aldilà. Per questo motivo venivano spesso raffigurate nei cimiteri, su tombe, lapidi e monumenti funerari. Inizialmente il loro numero era ridotto a soli quattro elementi: Aello, Nicotoe, Ocipete e Celeno. In seguito le arpie furono intese come moltitudine.

Erinni

Divinità minori ma tremende, le Erinni erano tre creature preposte a punire chi violava certi tabù. Tormentavano, per esempio, chi bestemmiava, chi si rivoltava contro la madre, chi portava inutile violenza alle donne. I loro nomi sono noti: Aletto, Megera e Tisifone.
Furibonde nel loro applicare una giustizia violenta e sommaria, le Erinni era spesso talmente spietate nel compiere il loro compito che i danni collaterali risultavano incalcolabili. Perfino il loro aspetto era sufficiente a terrorizzare il malcapitato: serpenti, fruste e torce in mano e nei capelli, volavano su grandi ali di pipistrello, portando la morte dal cielo.
I romani le chiamarono Furie.

Gorgoni

I più conoscono solo Medusa, che fu uccisa da Perseo, ma che era probabilmente la più deboli tra le tre gorgoni. Le altre due, che forse ancora vivono in qualche sperduta isola dell’Egeo, o nel bel mezzo del deserto libico, sono Steno e Euriale. Immortali, a differenza della sorella minore, già citata. Le Gorgoni hanno il celebre sguardo in grado di tramutare la carne in pietra, serpenti per capelli e pelle scagliosa, in grado di proteggerle dalle armi comuni. Questi mostri ricorrevano in molte fiabe e storie dell’epoca, risultando così essere una sorta di antichi “babau”, che nelle moderne favole vengono nominati per far rigar dritto i bambini.

Lilith

Citata, il più delle volte a sproposito, in mille racconti, film e giochi di ruolo, Lilith è forse il più celebre dei mostri di sesso femminile. Originariamente era ritenuto il demone della tempesta, portatore di disgrazie e malattie, già nota nella Mesopotamia antica. In seguito ebraismo e cristianesimo la trasformarono in un demone più “generico”, protrettrice delle streghe e di tutto ciò di negativo che veniva associato alle donne (adulterio, magia nera, lussuria).
Bellissima e letale, viene oramai associata ai vampiri, o ad altre creature di questo genere, di cui è considerata una delle rappresentanti più antiche e longeve.

Sekhmet

“Colei che è potente”, Dea egizia dal corpo di donna e dalla testa leonina, venerata soprattutto nel Basso Egitto. Era la tremenda della Dea guerra, capace di generare letali raggi di calore (associati al deserto) e un vento sferzante e terribile. Rappresentava il braccio violento del Dio Ra (di cui è figlia) e veniva mandata tra i mortali per punire gravi infrazioni e blasfemie.
Perfino il perfido Seth la temeva, così come tutti i mostri dell’Aldilà. Ciò nonostante i suoi sacerdoti erano conosciuti anche per essere dei prodigiosi medici e guaritori, tra i migliori di tutti quelli al servizio del faraone.

Kali

Celeberrima divinità femminile hindu, rappresenta la manifestazione più tremenda, distruttiva e non materna della Grande Dea.
Dal carattere battagliero e feroce, Kali è in realtà una Dea dal duplice aspetto: terrificante e al contempo necessaria per perpetrare il corso naturale della vita e della morte.
Raffigurata con più braccia armate, collane di teschi e pile di cadaveri sacrificali ai suoi piedi, la Dea Kali è in grado di causare incubi più di ogni altra divinità di pari grado.

Hel

Figlia di Loki e di una gigantessa del ghiaccio, Hel (o Hella) è la Dea norrena dell’Aldilà infernale, dove precipitano le anime dei morti senza onore, dei traditori e dei criminali.
Gelida e orrenda come il regno che governa, Hel porta disgrazie e malattie ogni volta che si manifesta tra i viventi. Temuta, non venerata, bensì alquanto odiata, la ributtante figlia di Loki ha un lontano passato da Dea associata alla Terra, questo prima che diventasse solamente la regina di un mondo ctonio, cupo e disperato.

Himica

Da noi è nota soprattutto per essere la regina infernale che sfida il robot Jeeg nell’omonimo anime/manga. In realtà l’Himica a fumetti è ispirata a un personaggio storico, l’omonima sovrana-sciamana del popolo Yamatai. Il suo regno è del III secolo d.C. e la sua fama è dovuta soprattutto alle potenti arti magiche che si dice fosse in grado di padroneggiare.
Himica aveva inoltre un gran numero di fedeli servitori e guerrieri che, al momento della sua morte, la seguirono nella tomba. Forse in attesa di un ritorno alla vita grazie alla necromanzia, chissà..

Fata Morgana

Resa famosa dal ciclo arturiano, Morgana è la sorellastra di Artù, nemica della regina Ginevra. Secondo il poema epico Vita Merlini (di Goffredo di Monmouth) Morgana sarebbe anche una delle nove sorelle che governano la segreta Avalon. In tale opera viene descritta come una mutaforma e una guaritrice di grande potere.
A noi è più nota – ricordando per esempio anche l’ottimo film Excalibur – come maga di somma abilità, nonché madre di Mordred, figlio incestuoso e nemesi di Re Artù.

Baba Yaga

Premetto che a lei ho dedicato un intero articolo. Vi consiglio di leggerlo. Baba Yaga è la strega per antonomasia del folklore russo e slavo. Si sposta volando in un enorme mortaio, usando il pestello come timone. Vive in una capanna danzante, sorretta da due colossali zampe di gallina. Grande è il suo potere come maga, imprescrutabile è il suo volere. Spesso viene descritta come mangiatrice di bambini e crudele megera, ma in altri casi viene cercata e interpellata (a rischio e pericolo dell’avventuriero di turno) come saggia dispensatrice di arcana conoscenza.

Bonus Track: Per chiudere in bellezza, eccovi la bella copertina per celebrare i 25 anni del magazine GQ. Per l’occasione la copertina ritrae una splendida Rihanna, truccata come la gorgone Medusa, e fotografata dall’ottimo Damien Hirst. La foto è stata realizzata utilizzando un vero boa constrictor, che vedete avvolto al collo della bella cantante delle Barbados.
Mostruoso, irresistibile fascino.

Rihanna as Medusa the Gorgon!

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