MotoGP 2013 – GP Australia – il nuovo asfalto e l’effetto domino

Da Postscriptum

by Bandit600S

A Phillip Island, terzultima tappa del campionato MotoGP, si riapre il mondiale a causa di una serie di eventi che hanno portato alla vittoria di Lorenzo, alla squalifica di Marquez, al riavvicinamento in classifica da parte del pilota Yamaha, staccato di soli 18 punti adesso dal connazionale rookie di casa Honda, dimostrando al mondo intero quanto il regime di monogomma, e adesso cito Fantozzi, sia una cagata pazzesca.

L’effetto domino è una reazione a catena lineare che si verifica quando un piccolo cambiamento è in grado di produrre a sua volta un altro cambiamento analogo dando origine ad una sequenza lineare di eventi … nel caso del motomondiale disastrosa.

Evento 1 : nel 2009 Bridgeston diventa l’unico fornitore per gli pneumatici della classe MotoGP (sorvolo sulle cause perchè ci potrebbero essere diverse opinioni). In generale la valenza del monogomma sarebbe quella di portare, in parte, ad un equilibrio e ad un appianamento delle potenzialità dei piloti in gara, livellando le prestazioni in pista e riducendo notevolmente i costi di gestione …. prima stronzata! Mi spiego, quando in una categoria tecnologicamente avanzata come la motoGP, che produce prototipi da oltre 250 CV, blocchi lo sviluppo delle gomme, dando la possibilità al costruttore di decidere le mescole da produrre, non solo si stanno penalizzando le performance di certe moto bloccando l’evoluzione e la continua innovazione date da un mercato di libera concorrenza, ma stai mettendo a rischio la salute dei piloti se i risultati sono quelli visti a Phillip Island, dove le gomme bridgestone si degradavano enormemente dopo 10 giri.

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Evento 2 : Nel Dicembre 2012 viene completato il nuovo asfalto del circuito di Phillip island, che torna nuovo dopo 14 anni. E fin qui ci siamo … tuttavia il nuovo asfalto si dimostra molto abrasivo per le coperture che tendono a rovinarsi molto velocemente. Già molti mesi prima la Pirelli, fornitrice delle coperture nel campionato SBK, aveva riscontrato forti problemi di usura durante il gran premio, tenutosi molti molti molti molti molti mesi prima rispetto a quello in programma nel calendario MotoGP … la Bridgestone il tempo di fare dei test ce l’aveva … non sono stati fatti.

Evento 3 : Marquez e il team Honda arrivano a Phillip Island con più tensione rispetto al previsto, ci sono da gestire nel miglior modo possibile i 403 punti di vantaggio in classifica mondiale … non ci riusciranno a fine weekend! Marquez scivola 2 volte durante le prove anche se dimostra in qualifica di andare forte lo stesso. La Yamaha invece vola ed è sempre costante … tocca gestire il week end e al massimo vincere il titolo a Motegi tra 7 giorni … utopia!

Evento 4 : La direzione gara e la Safety Commission, dopo aver valutato l’enorme potenziale di cacca delle gomme Bridgestone decidono di accorciare la distanza della gara, inizialmente a 26 giri con l’obbligo di eseguire il cambio moto, che funge da cambio gomme, secondo il metodo flag to flag, tra il 10° e il 14° giro. Poco dopo ci ripensano, e accorciano ulteriormente la distanza della gara e decretano che il cambio moto dovrà essere attuato non oltre il 10° giro …. e qua bisogna cominciare a concentrarsi! Tutto ciò avviene tramite comunicati e non viene fatto nessun briefing con i team che tutto sommato qualche domanda da porre potrebbero averla. Oltre a tutto ciò, per garantire maggiore sicurezza viene sancito che dopo il cambio moto, e il successivo rientro in pista il pilota non potrà tagliare la linea bianca di demarcazione del tracciato fino a quendo quest’ultima non sarà più segnata … bene è tutto chiaro … non ci vuole la laurea … e invece…

Evento 5 : comincia la gara, il solito Lorenzo parte primo, subito dietro Pedrosa e Marquez che all’inizio si rompono le palle … il perchè non l’ho ancora capito dato che Marquez è saldamente in testa al mondiale … ma Lorenzo sembra averne di più e i 2 di casa Honda non riescono a superarlo, passano i giri, al nono entra Pedrosa, entra velocemente, non rispetta il limite di corsia box e verrà penalizzato con la cessione di una posizione in gara ( il regolamento prevede il ride through), al giro 10 entra Lorenzo … e tutti pensano, Marquez lo seguirà a bacchetta … ma che … quello continua a girare e rientra alla fine del 10° giro… ma attraversando la corsia box scatta in automatico l’11° giro …. la frittata è fatta!

Evento 6 : Marquez rientra in pista e guarda un pò tanto per rimarcare la sicurezza che ci doveva essere nel non superare la linea bianca di delimitazione pista entra in un fortunoso ma alquanto rischioso contatto con Lorenzo. Stavolta però il cabronsito pare non avere colpe, lui la curva la imposta subito dopo l’aver superato la linea bianca, e politicamente nessuno può dirgli niente, se poi ci aggiungete che Lorenzo ha dichiarato che è arrivato lungo il frenata … lasciamo l’evento senza inutili discussioni.

Evento 7 : Pedrosa lascia passare Marquez rientrato terzo, ma la direzione gara decide che l’ingresso per il cambio moto di Marquez non è regolare e quindi decidono di squalificarlo … un’altra penalità dico io….no eh? gli ammazzate il campionato così? E quindi Lorenzo va a vincere su Pedrosa e Rossi e si porta a 18 punti dalla testa del mondiale che non è così certo come sembrava … qualcuno ha ipotizzato un possibile complotto della DORNA!

Riporto adesso le Parole di Marquez e di Suppo che si giustificano dicendo di aver interpretato male la comunicazione … balle e sti livelli e coi soldi che prendete certe cazzate non si fanno, altrimenti fate assumere qualche neolaureato italiano che è costretto ad essere furbo e intelligente 8più di voi sicuramente) per poter guadagnare i suoi benedetti 500 euro al mese.

Marc Marquez: “Abbiamo sbagliato completamente la pianificazione, pensavamo che ci si potesse fermare anche alla fine del 10° giro, non avevamo considerato che l’11° sarebbe iniziato nella pit lane. Non c’è stato nessun problema di comunicazione dal muretto, io mi sono fidato e sono entrato quando me lo hanno segnalato. Abbiamo fatto confusione, ma si impara da ogni errore. Sono cose che succedono, a volta sbaglia uno, alte volte un altro. Siamo tutti persone. La bandiera è molto dura: potevano anche infliggermi dei secondi di penalità però la accetto. Avrei preferito un weekend più tranquillo, invece è successo di tutto. Nei giorni scorsi lo avevo detto che sarebbe potuto ancora capitare di tutto, che il campionato era lungo. Bisogna solo dimenticare tutto al più presto arrivare a Motegi per dare il massimo”.

Livio Suppo: “I team vincono insieme e perdono insieme. Fino ad ora avevamo fatto un lavoro perfetto quest’anno e può anche capitare un errore. E’ la prima volta che il “flag to flag” ha una finestra precisa da rispettare. Noi abbiamo interpretato che quello fosse ancora il decimo giro, perchè è transitato per l’11esimo in pitlane quando era già sull’altra moto. Abbiamo interpretato male il numero di giri possibili”


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