E’ un formidabile motivatore, nessuno come lui riesce a entrare nella testa dei giocatori e a conquistarli ottenendo da vecchie campioni o talenti in erba il 100% delle loro potenzialità. Inoltre riesce a trasmettere un senso di appartenenza alla maglia. Oriali uno che lo conosce bene, ha spiegato che nella finale di Champions League tra Inter e Bayern Mou aveva mandato in campo non undici ma trenta uomini. Aveva coinvolto in quella sfida anche le riserve, i suoi collaboratori, lo staff medico, persino massaggiatori e magazzinieri. Il terzo aspetto è di natura tecnico-tattica, non è schiavo di un’idea o di un modulo, lui opera delle scelte mirate in virtù dell’avversario che affronta. Lo Special ha vinto partita importanti adottando il classico catenaccio più contropiede e ne ha vinte altre proponendo cinque attaccanti veri. Una duttilità che è un pregio raro in un mondo, quello degli allenatori, pieno di ”integralisti tattici”. Riassumendo abbiamo indicato tre indizi che sommati costituiscono una prova certa; Josè Mourinho è il tecnico più forte del mondo!