Mai banale, José Mourinho è una manna dal cielo per i giornalisti. Il suo Chelsea è fermo in attesa della ripresa del campionato, lo Special One si rilassa commentando i mondiali. La squadra di Prandelli gli piace: “Io penso che l’Italia vincerà con la Costa Rica – ha detto ai microfoni di Eurosport – l’Italia ha una grande stabilità di squadra, fiducia, tranquillità, perché ha già tre punti. La Costa Rica ha già fatto una grande sorpresa ed è difficile fare una seconda enorme sorpresa quattro giorni dopo. E poi adesso Joel Campbell non è una novità, il sistema tattico non è una novità, il modo come pressano non è una novità, l’Italia sa perfettamente che la Costa Rica non è un avversario facile, Prandelli ha il tempo di pensare se continuare con la stessa squadra o fare qualche cambio per cambiare un po’ la dinamica, per me sarebbe una sorpresa tremenda se Italia non vincesse questa partita”.
Il match con l’Inghilterra è stato deciso da Balotelli, vecchia conoscenza di José: “Io penso che Mario sarà sempre Mario, lo dicevo nell’Inter e credo che a 30 anni farà qualcosa di uguale a quando ne aveva 19 all’Inter, non cambia la sua essenza, ma grazie agli anni e l’esperienza internazionale, con l’Inter, l’Inghilterra, ora il Milan, la nazionale, ha tutte le condizioni nelle sue mani per arrivare ad un livello ancora più alto. Per la sua personalità come calciatore ha la possibilità di evolvere e di arrivare ad un livello ancora più alto, perché con il potenziale tecnico e fisico che ha può fare ancora molto bene. Il suo carattere? E’ una questione sua, di capire che può fare meglio, è una questione semplicemente di capire le sue vere potenzialità rapportate alla sua ambizione. Io dico sempre ai miei giocatori, soprattutto giovani, che quando Dio ti ha dato una potenzialità speciale tu devi approfittare e non sbagliare e fare una carriera non bella, ma bellissima”.
La notizia del giorno è l‘eliminazione della Spagna: “La tendenza naturale della gente è dire questo ha 33 anni questo 32, adesso è l’ora di Koke, di De Gea, di Morata, di Rodrigo… Ma adesso è facile, prima di questo mondiale era molto difficile. Questo è successo con l’Italia nel 2010, con la Francia nel 2002, e ora anche con la Spagna. Ma anche a livello di club è molto difficile cambiare quando vinci. Credo sia giusto dire che la grande responsabilità di questo ricada su Olanda e Cile. Hanno fatto, credo, quello che nel mondo del calcio si debba fare, bisogna essere strategici e Olanda e Cile sono state molto brave sotto questo punto di vista con la Spagna che non è riuscita a farvi fronte”.
Tanti complimenti a Sampaoli, ct del Cile, e Van Gaal, un altro che si porta in giro l’etichetta di “antipatico”: “In questo momento le persone imparano a giocare contro le migliori squadre e quando queste giocano sempre credendo che la filosofia è quella, le altre squadre imparano. E la Spagna è stata così incredibile in questi ultimi quattro-sei anni nel modo di giocare al calcio che la gente ha imparato, ha guardato, ha studiato. Van Gaal è stato brillante nel modo in cui ha analizzato e preparato la partita contro la Spagna, ma Sampaoli lo è stato ancora di più. Credo che dobbiamo essere giusti e invece di dire che la Spagna non ha giocato bene, cosa con cui concordo, dobbiamo dire che il Cile ha fatto un ottimo lavoro e congratulazioni al ct Sampaoli”.