Movie & Series - Posh

Creato il 25 agosto 2015 da Morgana @brightstarbooks

No, davvero. Signori, qualcuno mi spieghi da dove spuntano certi titoli! Alle volte mi chiedo se, chi di dovere, si fumi qualcosa nel momento della decisione perché.. beh, non vedo proprio il motivo per cui stravolgere un titolo perfetto come quello originale, The Riot Club, in una semplice, quanto banale, espressione per indicare l'essere snob. Perplessità personali sulla scelta del titolo a parte, eccomi a parlarvi di Posh, uscito nelle nostre sale lo scorso anno.Titolo: PoshTitolo originale: The Riot ClubRegia: Lone ScherfigSceneggiatura: Laura WadeGenere: Drama | ThrillerDurata: 106 minNazione: Regno UnitoAnno: 2014Cast:  Sam Claflin, Max Irons, Douglas Booth, Holliday GraingerSito Ufficiale:click
Ho scoperto questa pellicola grazie ad un'amico che mi ha fatto vedere il link al trailer in lingua. Reduce dalla visione di The White Queen e Hunger Games. Il Canto della rivolta - Parte I, avevo bisogno di rivedere Max Irons e Sam Claflin in azione.. un film che li comprendesse entrambi è stata una manna dal cielo! In questa pellicola possiamo quindi vederli, uno contrapposto all'altro, portare in scena due personaggi che entrano subito in rotta di collisione: dall'assegnazione della stanza "sbagliata" al campus sino all'ingresso nel Riot Club.. ma iniziamo dal principio.

Miles Richards e Alistair Ryle sono due matricole di Oxford che, grazie all'influenza delle rispettive famiglie e per le loro doti, vengono selezionati come i fortunati candidati all'ingresso nel Riot Club. Fondato nel lontano 1776, in odore di Lord Riot (scoprirete nelle primissime scene com'è passato a miglior vita), il Club raccoglie dieci membri, ragazzi ricchi, viziati e con tanta faccia tosta da non guardare nessuno al di sotto di loro stessi. Ognuno di questi ragazzi aspira a primeggiare, a diventare qualcuno nella futura società britannica e, diciamocelo, non hanno problemi a scendere a compromessi e ricatti pur di raggiungere i loro scopi. L'alta società è come un mare pieno di squali in cui devi saper resistere o tirartene fuori in tempo e Miles lo capirà durante una serata, all'insegna dei festeggiamenti sfrenati, che sfocerà in un'aggressione in piena regola..

I dieci membri del Riot Club

Ammetto che inizialmente ho trovato il personaggio di Miles carino sapete, il classico bravo ragazzo, ricco ma che passa sopra il tuo conto in banca se s'innamora di te; purtroppo però, la "piacevolezza" di questa figura è andata scemando grazie anche a delle scelte piuttosto dubbie nel rapportarsi con Lauren (in una ben determinata scena) che, senza troppi giri di parole, l'hanno trasformato in un ragazzo privo di spina dorsale e incapace di difendere la persona che ama (ammesso e concesso che l'abbia mai amata -.- ) e, sia ben chiaro, il fatto che fosse ubriaco non lo giustifica. Alistair invece, è il vero personaggio coi contro cazzi! E' il vincitore dell'intera vicenda, colui che nonostante il caratteraccio e la crudeltà riesce ad ottenere più di tutti gli altri messi insieme. Ovviamente non giustifico il suo comportamento, ma ammetto che come "spessore" questo è l'unico personaggio che è riuscito a colpirmi veramente. Gli altri membri del Riot rimangono relegati ai margini, così come la bella Lauren, a fare da semplice cornice alla vicenda.

La storia narrata, trasposizione su grande schermo dell'omonima opera teatrale di Laura Wade e messa in scena a partire dal 2012 (nel cast, tra l'altro, c'era anche Kit "you-know-nothing-jon-snow" Harington), è interessante nel suo mostrare, allo spettatore, uno spaccato - per quanto fittizio - del mondo universitario inglese (ispirandosi al vero Bullingdon Club). La pellicola è strutturata in modo da dare a chi guarda un'infarinatura iniziale sul come sia nato il prestigioso Club e su chi sono i personaggi che, nel bene e nel male, verranno coinvolti nelle trame. Non posso dire che si guarda facilmente perché, per quanto mi riguarda, certe scene sono state davvero spiazzanti.. probabilmente sono io a non essere riuscita ad entrare nell'ottica dei membri del Riot e, di conseguenza, a rimanere con l'amaro in bocca per come sia riuscito a vincere Alistair. Tuttavia tutto fila, anche se probabilmente una secondo visione può chiarire meglio alcuni punti, non annoiando mai. Unico appunto, probabilmente poteva essere fatto qualcosa di più per non stereotipare gli altri personaggi-cornice.. per il resto, lo consiglio e rimango in attesa dei vostri eventuali commenti!
Giudizio personale: 

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