Magazine Sport

Moviola Bilanciata: inizia la terza stagione di monitoraggio, ecco alcune riflessioni

Creato il 21 agosto 2015 da Tifoso Bilanciato @TifBilanciato

Prima di procedere con l'analisi, consentitemi per l'ennesima volta una precisazione ed una breve premessa.

Scopo della #MoviolaBilanciata non è quello di fare chiarezza regolamentare sul singolo episodio arbitrale (la cui analisi viene demandata alla Gazzetta dello Sport ed alla trasmissione " La moviola è uguale per tutti " di Mediaset Premium), bensì, essendo questo un sito di numeri, di raccogliere e catalogare i singoli episodi, per poter successivamente svolgere delle rudimentali analisi statistiche (per approfondire il metodo di raccolta e catalogazione degli episodi vi rimando ai post dedicati).

Grazie alla banca dati sottostante siamo riusciti a verificare alcune idee, che vi riassumo brevemente:

    C'è enorme sproporzione tra il numero di "rigori non dati" e quelli "assegnati erroneamente", così come ci sono molte più "mancate espulsioni" rispetto alle "espulsioni comminate ingiustamente": ciò dimostra che gli arbitri mancano di coraggio, preferendo pilatescamente astenersi piuttosto che prendere decisioni potenzialmente sgradevoli.
    La famigerata "sudditanza psicologica" nei confronti delle grandi squadre esiste solo nell'aspetto "passivo": gli arbitri non si attivano per procurare vantaggi alle c.d. big ma sembrano far più fatica se devono prendere decisioni che le tolgono qualcosa (ad es, annullare un gol irregolare). Insomma, non le favoriscono attivamente, ma hanno un po' più di timore di causar loro un danno. E se ci pensate, è perfettamente compatibile col punto 1): se gli arbitri tendono ad astenersi quando devono prendere decisioni che hanno un forte costo emotivo, a maggior ragione lo faranno nei confronti di squadre il cui costo emotivo è addirittura superiore e superiore è il livello di polemica che si potrebbe scatenare.
    Gli errori, a fine anno, non si compensano: alcune squadre hanno un saldo positivo, altre un saldo negativo. Di consolatorio c'è che l'influsso di questi errori sulla classifica sembra essere minimo, quasi nullo (tranne in rari casi), e non sembra esserci una relazione forte tra "errore pro->risultato positivo" ed "errore contro->risultato negativo". Insomma, probabilmente sovrastimiamo l'impatto degli errori sull'esito della singola gara e quindi del campionato in generale. Bisogna però aggiungere che quest'anno il dato è stato piuttosto peggiorativo rispetto a quello della scorsa stagione.
    Contrariamente a quanto si crede, non è il blasone a fare la differenza: tra le squadre "aiutate" e quelle "danneggiate" troviamo sia grandi che piccole, indifferentemente.
    Incredibilmente, almeno per me, non c'è meritocrazia nelle designazioni arbitrali: alla fine del campionato scorso, tutti gli arbitri avevano diretto grosso modo lo stesso numero di gare, indipendentemente dal loro rendimento sul campo. Stessa cosa quest'anno.

Ci eravamo poi chiesti se le polemiche arbitrali degli addetti ai lavori (calciatori, allenatori, dirigenti) facessero davvero ottenere "favori" o se fosse solo sterile ed inutile polemica. Il giudizio, in merito, era rimasto sospeso in quanto, lo confesso, non ero riuscito ad interpretare compiutamente i dati. Comunque, per chi fosse curioso, vi rimando a quel post.

Il tema in questione sarebbe probabilmente rimasto irrisolto se non avessi casualmente incontrato la dirigente di un'azienda americana, che si occupa di analisi statistiche applicate alle vendite di prodotti di largo consumo. In estrema sintesi, questa signora si occupa di studiare, attraverso modelli econometrici, le variazioni nelle vendite di un prodotto a seguito di cambiamenti di prezzo, promozioni, ingresso di prodotti concorrenti sul mercato, cambi di packaging, campagne pubblicitarie a mezzo stampa o televisioni, etc. In buona sostanza, studiano la risposta del consumatore a fronte di determinati stimoli esterni.

  1. E' sicuro del fallo (lo fischia)
  2. E' sicuro che non è fallo (non fischia)
  3. Non è sicuro (fischio o non fischio?)

La conversazione in questione ha stuzzicato la mia curiosità sul tema " campagne pubblicitarie a mezzo stampa/televisioni", così le ho chiesto se funzionassero ed in che misura. Bene, queste campagne funzionano e molto bene; hanno l'unico difetto che non si ripagano interamente, ossia un euro speso in queste campagne non produce il corrispondente aumento di un euro nei ricavi (Le aziende sono comunque costrette a farle, mi diceva, perché altrimenti i concorrenti le sottraggono quote di mercato ed a tendere questa perdita di clienti diventa strutturale). Le pubblicità televisive hanno un forte impatto immediato ma gli effetti (la " half life " l'ha definita, ossia il periodo di tempo in cui l'incremento nelle vendite si dimezza) si riducono velocemente, mentre quelle a mezzo stampa hanno un incremento più basso ma molto più duraturo, ben oltre il mese e mezzo.

A questo punto mi sono chiesto: funzionerebbero anche sugli arbitri? E' possibile modificarne il comportamento attraverso campagne stampa/televisive pro o contro una certa squadra?

Prima di rispondere usando i dati che abbiamo a disposizione, vorrei fare una piccola digressione su "come decidono gli arbitri".

Di fronte ad un fallo da rigore (o un'espulsione, è lo stesso), l'arbitro ha tre possibilità:

Ora, se la scelta dell'arbitro fosse perfettamente lineare, la distribuzione degli errori sull'episodio "rigore", ossia "fischio un rigore che non c'era" e "non fischio un rigore che c'era", sarebbe perfettamente simmetrica (per chi mastica un po' di statistica, l'errore si distribuirebbe secondo una curva gaussiana, la c.d. "normale"); invece abbiamo visto che non è così.

Nel caso 3 il ragionamento dell'arbitro pare essere: "se fischio il rigore e poi il rigore non c'è, che succede? Se non fischio il rigore e poi il rigore c'è, che succede?" I numeri ci dicono che nella testa degli arbitri, fischiare un rigore che non c'è è molto più grave del non fischiare un rigore che c'è. Infatti la "mancata concessione di un calcio di rigore" è 10 volte più frequente dell'errore inverso.

La domanda è: è possibile modificare questo convincimento, per indurli a fischiare più rigori?

La risposta è SI'.

L'abbiamo già verificato. Ricordate le famigerate trattenute in area di rigore? Quelle del "ne dovresti fischiare decine a partita"? Bene, a furia di insistere sul fatto che andassero punite, le trattenute si sono molto ridotte e gli arbitri ne puniscono la gran parte.

Avete presente la litania: "nel dubbio non sbandierare ed invece questi vanno su?". Bene, il risultato è stato l'aumento del numero di gol convalidati nei casi di fuorigioco dubbi.

Suppongo che questo cambio di mentalità sia stato supportato anche da adeguate pressioni da parte del designatore arbitrale, ma questo non ho modo di saperlo. Ma anche se così fosse, è lecito attendersi che anche il cambio di "prospettiva" da parte del designatore sia stato influenzato dalla "campagna pubblicitaria" (questo, per inciso, significa che se domani si cominciasse ad insistere sulla necessità di punire con più coraggio i falli in area, probabilmente vedremmo una drastica diminuzione dell'errore "rigore non assegnato"). Quest'anno abbiamo poi rilevato una decisa diminuzione dell'errore "mancata espulsione", correlato ad un aumento delle "espulsioni errate": piuttosto che pensare alla semplice casualità, sembra ragionevole ipotizzare una richiesta di maggior severità da parte del nuovo designatore.

In buona sostanza, ci sono elementi per ritenere che sia possibile influenzare il comportamento generale degli arbitri grazie a stimoli "esterni"; per farlo, è sufficiente convincerli che sia più giusto intervenire, piuttosto che astenersi come fanno spesso.

Sicuramente il designatore ha ottimi argomenti per riuscirci: ma è possibile farlo anche "inconsciamente", grazie a campagne "pubblicitarie" a mezzo stampa/televisioni? Io dico di sì.

Nel post precedente il quesito era rimasto irrisolto perché non riuscivo a capire due dati apparentemente incongruenti tra loro: il numero di errori a favore di una squadra non era aumentato, era cambiato solo l'effetto che questi errori producevano sulla classifica. Se ci pensate bene, tutto ciò è compatibile con gli effetti di una campagna stampa/televisiva in cui non si chiede all'arbitro di sbagliare meno in generale (fischiare più rigori ad es.), bensì di non fare errori che possano avere un riflesso negativo sulla classifica di una determinata squadra. Questo significa che di fronte ad una situazione dubbia (il caso 3 di cui sopra), di fronte alla scelta tra i frollini magri della Colussi ed i biscotti secchi della Barilla, l'arbitro "sceglie" quelli della Colussi, perché gli altri fanno ingrassare e lui è convinto che "sarebbe meglio perdesse due o tre chili". Ossia, lo si induce a pensare che le conseguenze della sua scelta siano più gravi in una direzione piuttosto che in un'altra.

Non so voi, ma io sono rimasto molto colpito dal modo in cui Guida ha convalidato il gol della Roma ad Udine. Così, un sabato pomeriggio sono andato in un campetto, ho posizionato il pallone a cavallo della linea di porta e mi sono messo fuori dall'area di rigore. Bene: da solo, senza il contorno di giocatori che potessero disturbare la visuale, con la palla ferma, non ero assolutamente in grado di dire se la sfera fosse entrata o meno. Invece, lo potevo stabilire facilmente mettendomi nella posizione dell'addizionale di porta, perché il palo copriva uno spicchio di palla.

La domanda è: appurato che Guida non può aver visto un bel nulla e quindi era assolutamente nel dubbio, cosa l'ha spinto, in quei sette lunghi secondi, a sovvertire la decisione del collega?

La risposta è abbastanza semplice: inconsciamente, ha scelto il male minore. Ha soppesato le conseguenze e deciso che non convalidare "un gol forse valido" avrebbe avuto conseguenze molto peggiori che convalidare "un gol forse non valido". Così ha fatto ed ha avuto ragione, visto come tutti i giornali si sono affannati a difendere/non condannare la sua decisione. Ed il designatore non gli ha certo riservato lo stesso trattamento di Rocchi, che pure aveva dovuto prendere decisioni analoghe, con falli a cavallo della riga d'area.

Voi mi direte: ma è un solo episodio, non può fare statistica.

Vero, però, già nel post predente, avevamo rilevato che " La #MoviolaBilanciata prevede delle matrici con bonus e malus ponderati, proprio per "pesare" gli episodi arbitrali, per separare la quantità di errori (effetto assoluto) dalla qualità degli errori (effetto ponderato). Gli arbitri, contrariamente alle prime 6 giornate, con i loro errori hanno avuto un forte impatto sulla classifica di Juventus e Roma. Colpisce poi che il delta "assoluto" fra le due squadre, fino alla sesta giornata, vedeva un saldo comparato di 2,5 punti a favore della Roma (quindi Roma leggermente sfavorita ndr), mentre dalla settima giornata alla 17esima il saldo si è invertito: +4 a favore della Juventus. In pratica, un turn around complessivo di ben 6,5 punti. L'effetto ponderato è ancora più severo: la Roma passa da -0,5 (quindi solo mezzo punto d'impatto sulla classifica: nulla in sostanza ndr) a +7 nei confronti della Juventus: -0,5 in 6 giornate contro +7,5 nelle restanti 11. Tanta roba. [...] E' innegabile però che in concomitanza con queste polemiche ci sia stata un'importante inversione di tendenza nel "peso" di questi errori: gli arbitri quantitativamente sbagliano come prima, ma qualitativamente in maniera più decisiva, a favore degli uni e a sfavore degli altri. "

Chiudo.

L'anno scorso, nelle analisi conclusive, si rilevava come l'impatto ponderato degli errori sulla classifica si distribuisse in maniera "normale" per 17 delle 20 squadre: i valori erano compresi tra i -3,75 della Fiorentina ed i 3,5 dell'Udinese. Tre squadre invece non rientravano nello schema: Catania (-5,75), Roma (-8,75) e Napoli (-11,25). Di nuovo, queste 3 squadre occupavano anche 3 dei primi 5 posti come numerosità degli episodi a favore. L'anno scorso non avevamo trovato alcun elemento in comune tra queste tre società, che spiegasse l'anomalia statistica.

Rivista alla luce di queste nuove considerazioni, però, queste tre squadre hanno una cosa in comune: nella stagione in oggetto (2013/14) sono state supportate, nelle loro rivendicazioni arbitrali, da importanti campagne stampa, a seguito di presunti torti subiti nel corso di alcune gare del campionato. Alla luce di queste nuove informazioni possiamo ritenere, o almeno sospettare, che una maggiore "attenzione" sia stata loro dedicata dagli arbitri e che questa attenzione sia conseguenza delle decise campagne stampa che hanno supportato le loro recriminazioni: attenzione che spiegherebbe l'anomalia statistica.

Ovviamente, come specificato anche in altre occasioni, la scarsità dei dati raccolti fino a questo momento non ci consente di emettere sentenze definitive; adesso però che abbiamo questo fondato sospetto, presteremo maggior attenzione nel verificare se, nel caso si verificasse nuovamente questa situazione, ci saranno o no inversioni nel saldo dei bonus/malus delle singole squadre ed in che misura influenzeranno la loro classifica. Di grande aiuto in questo senso sarà la moviola interattiva, che troverete online a partire dalla prossima settimana (in home page come sempre).

Stay tuned ...


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :