E’ in visita in questi giorni, in Mozambico, Ban Ki moon, il Segretario generale dell’Onu, il quale ha avuto modo, nella circostanza, di congratularsi con il presidente mozambicano, Armando Guebuza, per il discreto numero di presenze femminili, tutte decisamente molto attive, tanto in parlamento che al governo del Paese.
Si parla numericamente, in percentuale, del 40% ed è una cifra quasi certamente destinata ad aumentare nel tempo. Quindi, senza tema di smentita, si può dire che si tratta di un ottimo segnale sulla strada dell’emancipazione femminile, che si spera coinvolga , per gradi, sempre più ceti sociali.
E non soltanto i soliti più abbienti.
Non si dimentichi tra l’altro che il Mozambico è stato vittima per lunghissimi anni,al termine del mandato coloniale portoghese (1975), di una terribile guerra civile tra due forze politico-militari contrapposte (Frelimo e Renamo), che hanno lasciato alla fine solo devastazione e macerie, assieme a morte e povertà, quasi ovunque.
Ban Ki moon lascerà poi il Mozambico a breve, e proseguirà nei suoi spostamenti mirati alla volta della Rep.Dem. del Congo, dove a Goma, nella parte orientale, sono in corso da ieri combattimenti tra gli uomini dell’M23 e le truppe regolari congolesi.
Poi raggiungerà anche il Rwanda e l’Uganda, paesi sostenitori ,in pectore, dell’M23 e, infine, l’Etiopia.
Qui ,ad Addis Abeba, è atteso, infatti, per i grandi festeggiamenti del 50° dell’Unità Africana (UA).
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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