Gli operatori di telefonia mobile stanno intensificando la loro campagna per far pagare il traffico dati sulle reti ai fornitori di contenuti in Internet. Il presidente della GSM Association (GSMA), Franco Bernabe’ (che e’ anche AD di Telecom Italia), in un’intervista al Financial Times ha dichiarato che non ci saranno piu’ pranzi gratis per i fornitori di contenuti.
Bernabe’ si lamenta del fatto che nonostante i grandi sforzi degli operatori del mobile e del fisso, per creare una rete moderna capace di far fronte all’incremento del traffico, i fornitori di contenuti sfruttano la rete, a loro vantaggio senza contribuire al suo sviluppo.
Nonostante le rassicurazioni di non intaccare la net neutrality, dalle parole seguenti di Bernabe’:
“Siamo in grado di fornire nuovi servizi – servizi di qualita’ superiore – ai fornitori di contenuti per dare un servizio migliore ai loro clienti, [...] Naturalmente questi servizi saranno retribuiti.”
si capisce che le sue rassicurazioni non coincidono coi suoi progetti.
Neelie Kroes, commissario europeo responsabile per l’agenda digitale, prevede di tenere un vertice il 3 Marzo con le compagnie di telecomunicazioni e i fornitori di contenuti. Il rischio e’ che la riluttanza che stanno dimostrando gli operatori di rete ad investire nell’incremento di banda, possa mandare a monte i piani strategici della riforma digitale.
Si corre seriamente il rischio di vedere replicato per l’Europa quello che gli USA hanno fatto a Dicembre, quando l’autorita’ di regolamentazione ha proposto (sotto la pressione dell’accordo di Agostro tra Google e Verizon) delle regole di net neutrality che potrebbero consentire agli operatori di far pagare i fornitori di contenuti. E noi che criticavamo il Canada.
Fonte: FT.com – Push to end content providers’ ‘free lunch’