Origine: USA
Anno: 2014
Durata: 92'
La trama (con parole mie): Mr. Peabody ha mille risorse, un intelletto fuori dal comune e fin dalla giovane età ha mostrato capacità in grado di andare ben oltre i confini di una carriera ben delineata. E' stato inventore, genio della finanza, pioniere della pace nel mondo, benefattore, studioso e chi più ne ha, più ne metta. Ed un giorno, ha deciso di adottare un bambino, Sherman.Mr. Peabody ha anche inventato una macchina del tempo grazie alla quale si diverte a viaggiare in lungo e in largo tra le epoche accompagnato proprio dal piccolo Sherman, che approfitta delle scorribande accanto al padre per imparare retroscena legati alla Storia dei quali nessuno è a conoscenza.Mr. Peabody, però, è un cane. E quando Sherman combinerà un guaio a scuola, i due si troveranno a dover fare i salti mortali attraverso i secoli per poter davvero aggiustare le cose prima che una fin troppo solerte assistente sociale decida di separarli.
E' sempre un dispiacere, scrivere male di un film d'animazione.I cosiddetti cartoni animati, infatti, per me continuano a rappresentare in qualche modo la parte più pura del Cinema, i primi sogni che tutti noi facciamo di fronte ad uno schermo, la magia che, con il passare degli anni, si traduce in tutto quello che ogni giorno oggi vivo da solo o con le persone che amo quando schiaccio il tasto play o aspetto che le luci si spengano in sala.Eppure, a volte non se ne può proprio fare a meno.Mr. Peabody&Sherman, infatti, è senza dubbio uno dei film d'animazione più prevedibili, noiosi, retorici, banali e semplicemente brutti che mi sia capitato di vedere negli ultimi anni, nonchè una delle dimostrazioni più clamorose di quanto la Dreamworks continui a fallire perdendo il confronto con gli Autori nipponici - Miyazaki in testa - e la sua diretta concorrente, la Pixar.Come molti dei prodotti della suddetta, infatti, l'importanza della storia e della costruzione dei personaggi finisce spesso e volentieri per essere sacrificata in nome di scenette che vorrebbero essere divertenti e che finiscono per risultare una sorta di insulto all'intelligenza non solo e non tanto dello spettatore adulto, ma dei più piccoli, decisamente troppo svegli per cadere nella trappola della risata che giustifica un prodotto non all'altezza - o almeno, c'è da sperarlo -.Spesso e volentieri - e non solo in passato - la Disney, da sempre il vero e proprio punto di riferimento occidentale per il genere, è stata criticata per l'eccessivo buonismo dei suoi prodotti - anche quando, grazie a pietre miliari come Dumbo, Biancaneve o Pinocchio, prima di giungere al lieto fine si assisteva a sequenze al limite del terrore -, eppure i "Classici" della grande D. hanno dato sempre l'impressione di una ricerca di solidità anche in termini di trama, script e costruzione - visiva e di scrittura - dei protagonisti, difficilmente ridotti a macchiette senza carattere come i charachters principali di questo filmetto davvero inutile che pare riciclare le idee tipiche del genere pescando addirittura da titoli di neppure così lontana produzione come Madagascar 3.Perfino un tema interessante e dai tempi di Ritorno al futuro amato dal sottoscritto come quello dei viaggi nel tempo finisce per apparire privo di spessore nel continuo saltellare da un'epoca all'altra dei due eroi, senza contare la totale assenza di una costruzione che possa alimentare l'attesa per il viaggio stesso - pronti via, e dopo due minuti di film già ci troviamo in piena Rivoluzione francese come se niente fosse -: inoltre, la tipica costruzione da film animato che passa da un inizio scanzonato e divertente al momento di difficoltà dei protagonisti che prelude all'inevitabile trionfo del Bene finale manca del pathos che rendeva speciali le visioni del vecchio Ford da bambino, e nonostante le difficoltà, i paradossi e la "spietata" assistente sociale nulla è in grado di far credere che le cose possano davvero mettersi male, per la strana coppia padre e figlio, se non per il pubblico, ammorbato con il terrificante speech ad alto tasso di retorica - altro che Disney! - condito dal pistolotto "io sono un cane", che ha scatenato una tra le peggiori ire da bottigliate che abbia mai provato di fronte ad un caro, vecchio cartone.Anche perchè, in questo caso, gli unici cani pervenuti sono stati senza dubbio gli autori.
MrFord
"Who let the dogs out?
(Woof, woof, woof, woof)Who let the dogs out?
(Woof, woof, woof, woof)"Baha Men - "Who let the dogs out?"