Ho sbagliato tutto.
Non ho capito niente.
E si che di MTC ne ho fatti ben più di 40. Qualcosina uno dovrebbe averla imparata.
Ero certa che, tornando ad una piccola provocazione che è rimasta il leit motiv di questa sfida, dopo il disosso ai vostri blog sarebbero cresciuti i peli sul petto.
Ed è qui che ho sbagliato tutto: voi, i peli sul petto ce li avete già! Eccome!
Una moquette ben pettinata e soprattutto ben nascosta.
Mai come in questi giorni mi sono sentita soggiogata dall'emozione e dallo stupore procedendo nella lettura dei vostri post.
Per la serietà con cui avete preso la sfida, il primo disorientamento comprensibile divenuto energia propositiva e positiva un attimo dopo, l'ironia ed il divertimento secondi solo ad una bravura senza limiti.
Ad un certo punto ho dovuto chiedere al primo Giudice se potessi dichiarare 113 ricette vincitrici (confesso di avere tentato di fare un collage con tutte vostre foto ma non c'entravano), e lei, implacabile, ha detto: "NO!".
Ok, allora se non posso farlo praticamente, lo farò idealmente: "AVETE VINTO TUTTI!"
Non sto scherzando e chi mi conosce sa che quando smetto di fare la buffona, so essere molto molto seria.
Tutti voi che avete voluto tentare, avete moralmente vinto.
So perfettamente di avervi messo in difficoltà, ma qui non siamo a Masterchef, quindi tutto è possibile.
Se da questa testa è uscita la sfida del pollo, la certezza era che ce l'avreste fatta.
Sul come non avevo idea, ma la dimostrazione che l'MTC è un luogo in cui si realizzano meraviglie, è nella lista di 113 straordinari post che porterò per sempre nel cuore.
Questa è l'occasione per prendere in aiuto il monologo di Roy Batty, debitamente manipolato alla bisogna (Ridley perdonami...)
"Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi: Galline ripiene ai due macinati rosolate al largo di Ponte Vecchio; Polli ruspanti inseguire scalogni ripieni nell'intreccio di broccoli alle porte di Catania; Piccioni d'autunno balenare nell'incanto di mirtilli e noci; Conigli in roulade su letti di fregola in attesa di un menù su cui apparire; Galantine bolognesi ricordare azdore appassionate; Quaglie tonnate e pastellate confondere lo sguardo dei golosi; Faraone farcite del proprio passato adagiarsi sulle proprie radici; Antichi polli romani reggere alla sutura; Boeri Torresani di sangue Morlacco prigionieri di un magico enzima; Anatre selvatiche imitare la poesia del Bardo; Piccioni ripieni raccontare fiabe moderne; Galletti livornesi corteggiare chicchi d'uva nera in un mare di gelato al parmigiano; Polli tartufati confondere anatre alla brezza di ventagli di patate; Anatre dal collo lungo desiderose di perle; Galline nostrali gelose delle proprie rigaglie adagiarsi su campi di cipolle ripiene; Vegetariani farcire polli bastian contrari e battezzarli alla presenza di un gatto...
E tutti quei momenti resteranno nel tempo, come lacrime sul gravy...è tempo...di disossare".
La ricetta vincitrice.
E' qualcosa che non si può spiegare. Chi ha vinto un MTC lo sa. E' come l'abito da sposa. Quello giusto lo riconosci subito.
Poi ne provi almeno 20, ma il pensiero torna sempre là, a quello che ti ha fatto battere il cuore.
E' quello che ho provato quando ho letto la ricetta di Monica e Luca.
Che sia affascinata dalla storia del pollo ripieno non posso nasconderlo (per altro dovete leggervi questo stupendo articolo della Redazione dell'MTC), e continuo ad avere questa piccola "ossessione" del ripieno nel ripieno.
Un effetto Matrioska con sapori incatenati e segreti, visibili solo a taglio effettuato.
Non ero però certa che qualcuno avrebbe osato, anche se svariati tentativi ci sono stati fra i partecipanti.
Leggere, osservare e restare invischiata senza possibilità di revoca, è stato tutt'uno.
Non solo un'abilità notevolissima nella tecnica di disosso, applicata a 3 volatili (4 in realtà) di dimensioni diverse, ma l'arguta intuizione che senza utilizzare cotture differenti per i ripieni, prima di inserirli nel guscio finale, il fallimento sarebbe stato dietro l'angolo.
Ogni ripieno separato dall'altro da "membrane di sapore" che garantiscono contemporaneamente che i ripieni non "asciughino" troppo in cottura; l'uovo al centro delle quaglie, origine e sintesi di un intero percorso creativo, e per finire, una bardatura da capolavoro.
Tralascio commenti su gravy e accompagnamento spettacolari solo perché mi sono dilungata troppo.
Sono certa che Monica e Luca sapranno afferrare questo testimone con entusiasmo e scrivere una bellissima pagina MTC con una nuova sfida al cardiopalma.
E a voi tutti, grazie ancora con tutto il mio cuore per averci provato!