Nonostante la battutaccia della cugina, Ata si sente leggera come una farfalla.Libera!Finalmente libera dai brutti pensieri, dai sensi di colpa, da quel senso di oppressione che l'attanagliava.Impacchetta i suoi dolcetti, saluta la madre, Liz ed esce.Direzione: Parrocchia.Entra in macchina canticchiando e continua a farlo allegramente finchè non giunge a destinazione.I bambini stanno giocando a pallone quando arriva.Lei scende dall'auto e li osserva serena."Ata!"Una voce dietro di lei.Si volta."Don Ciccio!"Il parroco la raggiunge trafelato."Ata, - le chiede preoccupato, - come mai qui? Tutto a posto?"Lei sorride."Non potrebbe andare meglio! - lo tranquillizza. - Rudy ha ritirato la denuncia e parte per... Boston! Non lo vedremo per un bel po'."Don Ciccio fa un sospiro di sollievo."Sono contento! - esclama passandosi un fazzoletto sul viso. - Eh, non ho più l'età per sopportare una tensione del genere".Ata abbassa gli occhi."Mi dispiace, - dice, - non volevo coinvolgerla, ma..."Don Ciccio fa un gesto con la mano."Non preoccuparti. - la rassicura. - L'importante è che sia andato tutto bene e che non ti ficchi ancora nei guai!" Conclude calcando sull'ultima frase.Ata sorride."Questo non posso garantirlo al cento per cento, ma ci proverò". Promette.Il parroco annuisce col capo.Lei apre la portiera dell'auto."Ho portato dei dolcetti per ringraziare lei e i ragazzi. - dice. - Senza di voi non so come avrei fatto!"Don Ciccio afferra una guantiera che Ata gli porge."Non dovevi!" Si schermisce lanciando uno sguardo goloso al pacco.Ata sorride allegra."A me piace cucinare, lei lo sa". Afferma.Lui le regala un sorriso bonario, poi si volta e chiama i bambini a gran voce."Venite, ci sono i dolci!"I bambini smettono di giocare e corrono da loro."Che bello!" Esclama uno."Che buoni!" Urla un altro.Ata li guarda soddisfatta.Prende un muffin e lo dà a Torè."Questo è per te. - gli sussurra nell'orecchio. - Sei il mio eroe!"E gli fa l'occhiolino.Torè la guarda orgoglioso, poi alza in alto il dolcetto."Io sono un eroe!" Grida.Ata ride divertita.Don Ciccio fa un colpetto di tosse."Ata..."Lei si volta verso di lui."Sì?""Porta un paio di muffin al ragazzo che sta lavorando nell'orto. - propone. - Sai dov'è l'orto, vero?""Certo. - risponde. - Ci sono cresciuta nell'orto".Prende i dolcetti e si allontana.L'orto si trova dietro alla Parrocchia.Quando finisce di attraversare il viottolo vede il ragazzo, in canottiera, intento a zappare la terra.Si ferma di botto.Il cuore fa le capriole.Filippo!Lui si ferma, asciuga il sudore della fronte col dorso della mano e osserva il lavoro che ha appena fatto."Filippo". Lo chiama piano lei.Il ragazzo si volta."Ata!" Esclama e un sorriso dolce gli spunta sulle labbra.Lei abbassa gli occhi imbarazzata."Ho... portato dei dolcetti. - dice. - Prendi!"Lui fa cadere la zappa a terra, pulisce le mani con un fazzoletto preso dai jeans e afferra un muffin."Buono!" Commenta con la bocca piena.Ad Ata scappa un sorriso."Attento che ti strozzi!" "Noo! - la tranquillizza Filippo. - Dammi anche l'altro. Questo lavoro mi ha messo una fame!"Lei guarda la terra."Don Ciccio ti ha dato un bel compito!" Considera.Filippo alza le spalle."Lo faccio con piacere. - dice. - A me piace questo posto, lo sai". Conclude guardandola negli occhi.Lei arrossisce imbarazzata."Giocavamo sempre qui da piccoli, ricordi?"Lui annuisce in silenzio, poi si avvicina all'albero di noce."Una volta venne a piovere a dirotto e noi ci riparammo qui sotto". Rammenta.Si avvicina anche lei."Quando ci trovò, Don Ciccio, si mise a urlare. - si ricorda. - Era pericoloso ripararsi sotto all'albero durante il temporale, ci disse"."Noi ci sentivamo al sicuro, invece". Mormora lui pensieroso.Ata accarezza la corteccia del noce."Caro, vecchio albero". Sussurra.Filippo allunga una mano per accarezzarlo anche lui e le sue dita finiscono per posarsi sulle sue.Ata trattiene il fiato.Il cuore batte all'impazzata.Sente lo sguardo dell'amico su di lei, il suo respiro su di lei."Filippo!"
I due ragazzi staccano subito le mani.
Si voltano.
Iva!
La ragazza avanza verso di loro bellicosa.
Si aggrappa a Filippo.
"Amore, - e calca sulla parola amore, - cosa stai facendo?"
"Io... ecco... niente!" Risponde lui imbarazzato guardando Ata di sottecchi.
Iva gli stampa un bacio prepotente sulle labbra, poi fissa lei con occhi feroci.
"Sempre in mezzo tu, eh?" Sbotta.
Ata stringe tesa i pugni.
"Stavo giusto per andare via". Risponde.
"Ecco, brava, - concorda l'altra, - vai!"
Lei deglutisce nervosa.
"Prima di andarmene, però, - dice, - vorrei... ringraziarti per aver permesso a Filippo di aiutarmi quella sera".
Iva la guarda sorpresa.
"Non preoccuparti. - le risponde confusa. Poi riprende il tono acido - Cerca di trovarti un fidanzato decente, comunque, così non avrai bisogno del cavalier Filippo!"
Ata abbassa lo sguardo.
Oh, quanto vorrebbe prenderla a sberle!
"Seguirò il tuo consiglio. - dice invece. - E voglio anche scusarmi per... averti dato della sciampista. Non dovevo".
Iva alza il mento.
"Scuse accettate".
Ata annuisce col capo in silenzio.
"Io vado, allora". Li saluta.
Si volta e fa per allontanarsi.
"Ata!" La ferma Filippo.
Lei si gira verso di loro.
Lui si passa una mano fra i capelli.
"Ho saputo che hai sfasciato il macchinone di Rudy e anche della cena... grazie".
Lei lo guarda.
Iva si stringe ancora di più a lui.
Ata fa un lieve sorriso.
Alza le spalle.
"Era il minimo". Dice e si allontana veloce.
Il mento trema e una lacrima va giù.
Ricetta dei Muffins con uva fragola
Ingredientidose per 12 pezzi
100 gr di zucchero 1 uovo150 gr di yogurt120 gr di farina50 gr di mandorle tritate1/2 bustina di lievito per dolci150-200 gr di uva fragolacartine
ProcedimentoTritare le mandorle e farle diventare a farina.
Lavare l'uva e infarinarla.Unire e mescolare tutti gli ingredienti.Mettere le cartine negli stampini e versare il composto senza riempire fino all'orlo.Infornare in forno già caldo a 180 gradi per 20 minuti.NotaSe non si hanno le cartine, ungere e infarinare gli stampini.
L'uva può essere sostituita con qualsiasi altra frutta.Le mandorle possono essere sostituite con le noci, le nocciole o con altra farina.