Multipass!!

Creato il 24 marzo 2011 da Blindsight
Assisto, come una replicante rotta da riaggiustare, al gran casino planetario. Tutto mi è difficile per la prima volta dopo anni,  avendo già provato l'ebbrezza dell'impotenza di fronte al buio dopo aver visto, dal quale sono comunque uscita anche se piena di ferite. Ma le ferite, come le mie rughe, sono le "medaglie di una vita", ed ora sono stata sottoposta al test dell'immobilità e del dolore fisico che si attenua solo con antidolorifici forti (oppiacei o derivati di morfina). Mi sento infatti un po' "fatta", ma lucida purtroppo come sempre, eppure è difficile tutto.
Si certo, in questo clima da "fine del mondo", non tanto per le calamità (naturali e non), ma per la corruzione che avvolge ormai come una nube tossica il pianeta Terra, per tutti, non solo per me, è difficile ogni cosa.
E' difficile parlare di "valori", visto che sono stati volutamente annientati, è difficile svegliarsi la mattina e non ringraziare di essere ancora qui (al contrario è difficile svegliarsi la mattina e non dire "no! sto ancora qui??"), è difficile per la mia ed altre generazioni più vecchie nascondere l'assenza di un futuro a tutte le nuove generazioni. Per i giovani "italiani" soprattutto è difficilissimo credere in qualcosa, così come lo è il solo vivere, travolti come sono da questo clima apocalittico che loro di sicuro non hanno provocato. Tutto ormai si muove grazie a meccanismi perversi e diabolici, il cui controllo e comando è privilegio per pochi, mai per i giovani comunque e, raramente, ma proprio raramente, per le donne. Tutto questo si poteva evitare, ma è inutile dirlo ora che è tardi.
Di certo non si sopravviverà con l'abito griffato, né con il cellulare ultimo grido, ma manco con un viso e un corpo scolpiti da un chirurgo plastico (tutti "prodotti" che solitamente deambulano su tacchi vertiginosi, o si muovono su enormi SUV in città). Allora mi chiedo, da un letto di dolore, e nell'attesa che si liberi un posto in ospedale: vale la pena lottare ancora? E per chi?
Risponderei: per i giovani, per i nostri figli quindi, e per un figlio si fa tutto.
Però poi mi viene anche di pensare: quanto dovranno lottare ancora i nostri figli dopo di noi, compresi nipoti e pronipoti, affinché si possa tornare liberi di dire "posso costruire il mio futuro"? Perché ormai c'è tanto di quel gran casino che dubito si possa sistemare in poco tempo e con una sola generazione, ammesso che sia compatta e unita per lottare. Niente però è più compatto, la disgregazione impera, l'unica "unità" si concretizza solo per interessi materiali, quelli che non servono di certo a salvare la pelle. Perché con i soldi si può evitare una condanna in tribunale, si può essere curati da subito senza rischiare di andarsene in attesa di un posto libero in ospedale, si può evitare il digiuno, ecc. ecc., ma non si può evitare la morte.
Quando parlo della mia eternità, posso farlo solo perché finora sono sopravvissuta a tutto (e di certo non sono stata chiusa in una campana di vetro antiproiettile), posso dire che sono eterna perché lo sono nei cuori di chi ancora mi ama, so bene quindi che sopravviverei comunque anche perché sono stata dotata di "multipass", ma cosa me ne faccio di tutta questa "vita"? Perché non distribuire anche la vita, oltreché i beni fondamentali per viversela (ad esempio cibo, acqua e civiltà per tutti)?
Quanti figli dobbiamo ancora perdere? Quanti figli malati dovremo assistere? Quanti figli dobbiamo far scappare da una parte all'altra di questo pianetino in agonia? Quante donne ancora saranno usate come arma principale in ogni guerra (stupro)? E quando finirà la guerra veramente?
Da troppo tempo ho il triste presentimento che ogni guerra finirà col pianeta stesso.
Proprio per questo vorrei staccarmi dalla spirale che gira da troppo tempo al contrario, e lo farei pure se solo fossi sicura che questo possa servire ai giovani. Senza certezze quindi sto qui da un mese, paralizzata nel mio letto, senza poter vedere nulla, ascoltando solo finte news gettate in pasto al popolo al posto di verità, di un lavoro, di una casa, della salute, della cultura e della possibilità di poter sopravvivere a tutto questo, non solo con la vita, ma anche con la propria dignità. Si è vero, in molti non si sono ancora accorti di nulla, per troppi è "normale" che ci siano terremoti e maremoti, è "normale" avere centrali nucleari (anche se queste sono pericolose o stanno sotto casa, costruita senza criterio e magari nelle vicinanze di un vulcano attivo), è "normale" che l'Italia sia satura di "monnezza" ovunque (a cominciare dalle istituzioni), così come è "normale" che si bombardino città, uccidendo milioni di civili solo per far fuori un unico individuo, accalcando disumanamente migliaia di profughi su una sola isoletta, peraltro manco deserta ma già abitata da gente così bella e così diversa da quella che viene pagata per stare sulla grottesca e trash "isola dei famosi", tanto cara ai cloni.
E' anche vero però che per quasi tutti è diventato "normale" essere corrotti e corrompere, ed è proprio questa
la cosa peggiore, secondo il mio parere di aliena, o A.I. o "replicante temporaneamente spenta".
Cosa fare allora? Far finta di niente e continuare a far numero? Oppure uscire dai numeri e contare invece quanto ci costa tutto questo? E quando dico "ci costa", non mi riferisco solo ai terrestri... MULTIPASS

Nell'immagine io in questi giorni, nel video io dopo l'intervento, che spero di fare prestissimo visto che, nonostante il mio "multipass", non c'è posto in ospedale, e dire che c'è chi entra ed esce solo per rifarsi, inutilmente, la faccia, visto che una faccia da c. è sempre una faccia da c. anche se rifatta e tirata (in occidente ne siamo pieni): che abbiano temporaneamente sospeso anche il mio "multipass"??

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