Leonardo Patrignani è nato a Moncalieri nel 1980. Diplomato al liceo classico, ha intrapreso la carriera musicale col nome d’arte Patrick Wire. Ha girato il mondo con la sua band, i BEHOLDER, e i suoi dischi sono venduti dal Canada al Giappone. Compositore, doppiatore e lettore appassionato dei romanzi di Stephen King, scrive racconti dall’età di sei anni. Multiversum è il suo romanzo di esordio.
Sito: http://www.leonardopatrignani.it/
Multiversum Saga:
1. Multiversum, 2012
+ eventuali altri libri
Titolo: Multiversum
Autore: Leonardo Patrignani
Serie: Multiversum Saga, 1
Edito da: Mondadori (CHRYSALIDE)
Prezzo: 16,00 €
Genere: Fantascientifico, Apocalittico, Young, Adult,
Pagine: 342 p.
Voto:
Trama: Alex vive a Milano. Jenny vive a Melbourne. Hanno sedici anni. Un filo sottile unisce da sempre le loro vite: un dialogo telepatico che permette loro di scambiarsi poche parole e che si verifica senza preavviso, in uno stato di incoscienza. Durante uno di questi attacchi i due ragazzi riescono a darsi un appuntamento. Alex scappa di casa, arriva a Melbourne, sul molo di Altona Beach, il luogo stabilito. Ma Jenny non c’è. I due ragazzi non riescono a trovarsi perché vivono in dimensioni parallele. Nella dimensione in cui vive Jenny, Alex è un altro ragazzo. Nella dimensione in cui vive Alex, Jenny è morta all’età di sei anni. Il Multiverso minaccia di implodere, scomparire. Ma Jenny e Alex devono incontrarsi, attraversare il labirinto delle infinite possibilità. Solo il loro amore può cambiare un destino che si è già avverato.
Recensione
di Nihal
“Sono tutte linee” pensò e cominciò a vedere ognuna di quelle persone come una riga tracciata su un’ipotetica mappa.
Un gigantesco groviglio di strade che si incrociavano, si sfioravano, si univano e poi proseguivano oltre. Là fuori, nelle vie del mondo, miliardi di linee, di percorsi di vita. Miliardi di direzioni. Strade intraprese deviate per caso, talvolta interrotte bruscamente. Pensò per un attimo che due innamorati non erano altro che due percorsi in balia del caso. Potevano disegnare i tragitti più assurdi sul mappamondo, dirigersi ovunque e mai incontrarsi. Oppure incrociarsi anche diverse volte e mai riconoscersi. […]
Ma bastava così poco: uno scambio di battute, anche casuale, e le linee si sarebbero magicamente unite. Da grigi tratti di un solitario percorso sarebbero diventate un’unica strada.
Ed eccoci all’ennesimo romanzo molto pompato dalle pubblicità che si rivela un libro carino ma niente di più. Probabilmente se non ne avessi sentito parlare (dalla sua stessa agente letteraria che è riuscita a ingannare anche una scettica come me) e se non mi fossi creata delle aspettative così alte, alla fine il riscontro sarebbe stato sicuramente migliore. Invece, sono caduta di nuovo nella trappola.
Multiversum ricorda a tratti Donnie Darko, a tratti Armageddon, ma non ha la stessa genialità dell’uno né la spettacolarità dell’altro. Rimane un po’ in bilico come un progetto che poteva essere grande ma che ha deciso di essere poco sopra la media, forse per adattarsi al gusto di lettori adolescenti e pre-adolescenti. Quello che manca, a mio avviso, è la scienza che non può aver un ruolo di secondo piano in un libro che si basa sulla Teoria del Multiverso. Non dico di trasformarlo in un trattato scientifico ma, visto che c’erano le premesse e i personaggi adatti, avrei voluto qualche approfondimento in più invece di risposte sbrigative e confuse.
Nel complesso non è male, il testo è scorrevole, lo stile della narrazione è semplice e non ci richiede tanta concentrazione. È sicuramente qualcosa di originale, diverso dalle solite storie che troviamo in libreria, eppure non mi convince ancora del tutto. Aspetterò il seguito per vedere se le mie perplessità troveranno una risposta adeguata. Con la speranza che la mia fiducia nell’autore sia ricompensata, per il momento tre stelline.