Ricordate i grandi movimenti di protesta degli Indignados e di Occupy? Forse non sapevate che ad ispirarli fu il grande Stephane Hessel, scomparso il 27 febbraio 2013, all’età di 95 anni.
Nominato ambasciatore francese da François Mitterrand nel 1981, ormai in pensione, s’impegna a favore dei “sans papiers” (immigrati senza documenti) e della causa palestinese, ma per aver sostenuto il boicottaggio dei prodotti israeliani viene accusato di antisemitismo. Ma la questione lo sfiorò appena visto il suo passato e quello dei suoi genitori nei campi di concentramento.
La notizia della morte a Parigi è stata comunicata in nottata dalla moglie Christiane Hessel-Chabry.
Il presidente francese François Hollande ha reso omaggio ad Hessel con parole di stima e riconoscenza, definendolo “una grande figura che ha consacrato la sua vita la sua vita eccezionale alla difesa della dignità umana. La sua capacità di indignarsi non aveva limiti, tranne quello della sua stessa vita. Nel momento in cui questa è venuta meno, ci lascia una lezione: di non rassegnarsi ad alcuna ingiustizia“.
L’apice della celebrità è stato raggiunto da Hessel con la pubblicazione nel 2010 del suo libretto di poco più di venti pagine “Indignez-vous” (Indignatevi), caso editoriale che ha ispirato e continua ad ispirare ancora oggi milioni di giovani.
L’opera ha contribuito anche alla nascita e diffusione del movimento giovanile degli Indignados e ha venduto oltre quattro milioni di copie in circa 100 nazioni.
Ma ad essere altrettanto noti ed importanti sono anche altre due sue creazioni intitolati “Impegnatevi!” e “Vivete!”. Nel primo Hessel esorta i giovani a costruire con intelligenza un futuro migliore che sia in armonia con la Terra con i popoli che vivono al suo interno; nel secondo vita, amore, fortuna e morte vengono esaltati tramite un confronto con alcuni tra i temi universali più importanti.
Un esempio da seguire per il futuro senza mai scordare le sue parole divenute immortali.
Written by Rebecca Mais