Il caso di Kononov ha avuto un grande risalto, nell'opinione pubblica, nei tribunali e nelle relazioni fra Lettonia e Russia, in quanto considerato dai lettoni criminale di guerra, e dai russi un valoroso soldato. Kononov ha subito processi dai tribunali lettoni ed è stato condannato alla reclusione. Sentenze contestate dalla Russia, che hanno portato alla pronuncia definitiva della Corte europea dei diritti dell'uomo, che ha dato ragione al tribunale lettone.
La storia di Vasily Kononov e del suo processo.
E' il 29 febbraio del 1944. Nel villaggio di Mazie Bati, in Lettonia, i contadini danno rifugio a dodici partigiani russi. Li nascondono dentro un granaio. Il villaggio è sulla linea del fronte, e la guerra infuria in tutta la regione. C'è una delazione. Probabilmente provenie da qualcuno che risiede nel villaggio. I tedeschi entrano nel villaggio e danno fuoco al granaio. I dodici sovietici muoiono fra le fiamme, nel gruppo dei partigiani c'è anche un bambino di sette mesi, e sua madre, moglie del capo di quei partigiani.
E' il 27 maggio del 1944. Un pomeriggio soleggiato e stancamente silenzioso, nel villaggio di Mazie Bati. Una pattuglia di soldati sovietici, del primo battaglione partigiano lettone, al comando di Vasilij Kononov, entra nel villaggio. Sono stati paracadutati pochi giorni prima oltre le linee nemiche, in territorio occupato dai tedeschi. Hanno rubato le divise delle SS e con questo travestimento entrano indisturbati nel villaggio. Sanno cosa cercare. Prendono nove persone, fra cui una donna incinta, scaricano addosso ad ognuna di loro una raffica di mitragliate. Erano accusati di aver tradito i partigiani russi caduti in febbraio.
Nel 1998 Vasilij Kononov, che nel frattempo era diventato un funzionario di polizia sovietico in attività a Riga, viene arrestato e successivamente condannato per crimini di guerra, con sentenza finale della Corte Suprema lettone nel 2004. La Russia si è sempre opposta fortemente a questa sentenza, concedendo la cittadinanza russa a Kononov (in precedenza era un cittadino lèttone), e difendelo in ogni aula di tribunale. Fino a portare la questione di fronte alla Corte Europea dei diritti dell'uomo. La Corte ha emesso nel maggio del 2010 la sua sentenza definitiva. E' stata riconosciuta la lettiggimità del tribunale lèttone di condannarlo per crimini di guerra. Vari giuristi sostengono che questa sentenza segna una importante innovazione nella giursisprudenza sui crimini di guerra. Anche i vincitori di una guerra possono essere sottoposti a tale giurisdizione nel caso abbiano commesso dei crimini. Anche qualora combattessero contro il nazismo.