Murder party

Creato il 20 ottobre 2013 da Rivista Fralerighe @RivFralerighe

Non morirà nessuno

Si sente spesso parlare di cene con delitto. In chi non le conosce, spesso l’espressione genera una miscela di divertimento e preoccupazione: si avverte subito che si tratta di qualcosa di conviviale, con il termine cena, e si arriva a capire nell’insieme che si tratta di uno spettacolo di intrattenimento. Eppure quel “con delitto” ogni tanto
genera una leggera apprensione. Come se gli invitati non credessero affatto che qualcuno possa essere assassinato a una cena, certo, ma non vorrebbero comunque correre il rischio.

Per tranquillizzare gli animi possiamo dire subito che non morirà nessuno. Nessuno degli invitati, per lo meno. I murder party, conosciuti come cene con delitto, sono una piacevolissima alternativa a una serata al cinema o in pizzeria, miscelano il teatro (lo spettacolo dal vivo) a un pasto in una location intrigante. E, soprattutto, non possono che soddisfare tutti gli amanti dei gialli, dei thriller e delle crime story. Nate quasi esclusivamente in ambito dilettantistico, soprattutto tra i giocatori di ruolo che avevano voglia di cimentarsi con gli amici in una competizione investigativa, ha sempre più preso piede tra il pubblico e gli appassionati, fino a diventare un genere teatrale vero e proprio.

Cosa aspetta, dunque, chi si appresta a partecipare a un murder party?

I murder party

Inutile dire che la cena è il momento più quotato per un murder party, ma non l’unico: nulla impedisce di organizzare e partecipare a dei pranzi con delitto, a degli spuntini con delitto se non – interessante variazione – a degli aperitivi con delitto. Si tratta di un gioco teatrale molto semplice: i commensali – più invitati ci sono e più il divertimento sale – dovranno seguire una storia dalle tinte fosche che si snoda sotto i loro occhi, tra una portata e l’altra. La vicenda è interattiva: i personaggi dialogano con pubblico, allietano la serata e cercano di accattivarsi le simpatie di coloro che sono seduti a mangiare, perché è grazie alla bravura dell’attore e all’acume e alla disponibilità dello spettatore che il gioco va avanti. Saranno gli ospiti, seduti al tavolo durante la cena, a dover scoprire chi tra i personaggi è il responsabile di un delitto efferato. Compito degli attori è quello di condurre per mano i commensali durante una strada tortuosa, offrendo scene ambigue che offrano dettagli agli spettatori più attenti, interrogatori pieni di false piste o vere, indizi che possano condurre al colpevole. L’ingrediente principale, tuttavia, è e deve essere la comicità. Le cene con delitto hanno tutte un tono frizzante e, nonostante il tema che prevede un assassinio, una messa in scena leggera che abbia come primario scopo quello dell’intrattenimento.

Giochi di atmosfera

La prima cosa da fare è calarsi nell’atmosfera più realistica e coinvolgente. Si può scegliere qualsiasi ambientazione: un delitto nel medioevo dantesco, per esempio, potrà avvalersi di una sala rustica, di musiche arpeggiate e, perché no, potrà incoraggiare gli stessi commensali a una partecipazione in costumi a tema; un crimine consumato in una patinata festa nella New York degli anni Venti potrà fare leva su musiche swing e un’atmosfera più disinibita. Ci sono ambientazioni per tutti i gusti, quello che conta è che siano curate in
modo da catalizzare l’attenzione e permettere di calarsi subito nell’ambiente del delitto. Che è già buona parte del lavoro di indagine, come sanno gli appassionati. Proprio per questo i menu offerti durante un murder party sono
spesso in linea con la messa in scena. Un delitto dantesco può vantare un menu dell’epoca; una cena in pieno proibizionismo americano può giocare con la mancanza di vini o, al contrario, con la sovrabbondanza di cocktail di contrabbando. La scena deve svolgersi in un’unica sala, preferibilmente senza infrastrutture o colonne, in modo che la scena, che si svolge al centro della stanza e tra i tavoli, sia il più possibile visibile da tutti e possa permettere una buona mobilità degli attori tra i tavoli e tra i commensali.

Una scena del film “Nodo alla gola” o “Cocktail per un cadavere” di Alfred Hitchcock (1948).

E con questo, giunge per voi il momento di sedervi a tavola e gustare l’antipasto. Le portate principali riguardo allo svolgimento del murder party vi verranno servite sul prossimo numero.

Scilla Bonfiglioli


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