Muro di Berlino, quella notte di 26 anni fa

Creato il 09 novembre 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Accadeva il 9 novembre di 26 anni fa: centinaia di Tedeschi divisi dal Muro di Berlino si riabbacciavano dopo quasi 30 anni di separazione.

Molto spesso la Storia è segnata da singoli gesti, simboli ed eventi. Singoli episodi che per la loro straordinarietà si prestano a condensare una miriade di significati in un'unica immagine, frase o data che rimane per sempre impressa nella memoria collettiva, a ricordare che da quel momento nulla fu più (e non avrebbe mai più potuto essere) come prima. Uno di questi episodi significativi, che ha segnato per sempre il Novecento e la storia dei decenni successivi, si verificava il 9 novembre di 26 anni fa, data cui si fa convenzionalmente risalire la caduta del Muro di Berlino.

La storia del Muro è ormai nota ed è figlia degli esiti della Seconda Guerra Mondiale: al tavolo dei vincitori (Conferenza di Jalta, 1945) fu decisa la spartizione della Germania tra Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti e U.R.S.S. in quattro aree di influenza. Stessa sorte toccò a Berlino, divisa in 4 settori tra le potenze vincitrici. Nella notte tra il 12 e il 13 agosto 1961 i sovietici avviarono la costruzione di un muro che impedisse ai Berlinesi dell'est di raggiungere i quartieri ovest, attirati dalle migliori condizioni di vita. Dapprima in filo spinato, il Muro di Berlino fu poi eretto interamente in cemento, per un'altezza di 3 metri, e fortificato con posti guardia. La popolazione della città fu così forzatamente divisa per decenni: si stima che 200 persone siano rimaste uccise nei numerosi tentativi di passare dall'altra parte. Tentativi talvolta ingegnosi (come la temeraria impresa del sorvolo del muro da parte dei fratelli Egbert a bordo di un ultraleggero camuffato da aereo sovietico) che dimostrano cosa possa arrivare ad escogitare un uomo per raggiungere la libertà negata.

Ormai più di un quarto di secolo fa, la svolta: in una conferenza stampa della sera del 9 novembre 1989, il corrispondente ANSA Riccardo Ehrman chiese al Ministro della Propaganda della Germania Est, Gunter Schabowski, quando sarebbero entrate in vigore le nuove regole di viaggio per i Berlinesi dell'Est verso l'Ovest. Il ministro, non essendo stato ben informato, azzardò: "Per accontentare i nostri alleati, è stata presa la decisione di aprire i posti di blocco. [...] Se sono stato informato correttamente quest'ordine diventa efficace immediatamente". Un'imponente folla, avendo sentito l'annuncio alla TV, si riversò nelle strade per passare dall'altra parte del Muro di Berlino e le guardie ai posti blocco non poterono opporsi.

Le immagini di decine di persone intente a scavalcare e a "picconare" il muro sono ormai parte della memoria collettiva. Quella notte si scrisse un importante capitolo della Storia, ponendo la parola fine sulla Guerra Fredda e avviando il processo (conclusosi l'anno successivo) di riunificazione della Germania. Una lezione di storia quanto mai attuale, oggi come 26 anni fa, e che l'Europa dei muri "antimigranti" dimostra di non aver appreso appieno.

A.S.