Murray o Sir Andy? Questo è il problema –

Creato il 11 luglio 2013 da Simo785

(Lorenzo Nicolao)

“We’were waiting…”. lo stavano aspettando da ben 77 anni per come sono egocentrici gli Inglesi. Una vanità che non poteva tollerare tutto il tempo passato da quando sollevò Fred Perry il trofeo al cielo nel lontano 1936. Doveva ancora scoppiare il secondo conflitto mondiale e i Britannici appassionati di tennis non vedevano l’ora per rivivere le emozioni di quel momento. Il trofeo vinto in casa e perfino se il campione è di sangue scozzese, di Dunblane per la precisione, una cittadina che veniva allora ricordata solo per la strage della scuola.

Il premier David Cameron lo vuole fare subito baronetto, ma non pochi sono i contrasti con altre personalità britanniche. Al di là di questo, anche se Murray non otterrà lo stesso titolo di Wiggins e Beckham la storia non può essere comunque cancellata. Senza diventare cavaliere rimarrà comunque il più nobile degli scudieri, perché alla fine il vincitore è semplicemente quell’atleta che non si è mai arreso. Lendl quasi sorrideva, mamma Judy piangeva a dirotto e lo stesso Andy non voleva andare a dormire quella notte, tant’è che rischiava di svegliarsi rendendosi conto che quel glorioso giorno era ancora un sogno da realizzare.

Invece Andy Murray lo scozzse, il William Wallace del tennis, da sempre finalista perdente e fanalino di coda in questi anni dei Fab Four è riuscito a sfatare anche l’ostacolo più insormontabile. Il tempio sacro del tennis contro il più temibile degli avversari, il numero uno del mondo e suo amico dall’infanzia Novak Djokokvic. Tre set senza esclusione di colpi e sorpassi per una partita giocata prevalentemente a fondo campo ma senza risparmiare servizio, smorzate e qualche palla corta. La fidanzata Kim Sears, legata sentimentalmente al tennista da ormai otto anni, è la sua prima ultrà sugli spalti e già volano per i bookmaker le quote su quando i due decideranno di sposarsi. Il montepremi di Wimbledon è un bell’incentivo e Murray, attuale numero due, può in questi giorni seriamente puntare la prima posizione del ranking. Un’ora di sonno e il giorno dopo ben sette ore di interviste e commenti a freddo.

Un invito per l’ora del tè al numero dieci di Downing Street e quattro chiacchiere con il Primo Ministro, suo primo tifoso. Infine il party di chiusura dello slam inglese con ospite anche la sua omonima di quest’anno Marion Bartoli. Non resta che vedere le ripercussioni per questa stagione tennistica e per la stessa carriera dello scozzese. Nadal è in pausa fisiologica dopo il Roland Garros, Federer deve riuscire a trovare ancora una volta la condizione. A parte il serbo Djokovic non ci sono altri impedimenti alla scalata di Andy. Agosto porterà con sé l’ultimo slam dell’anno, gli US Open di Flushing Meadows. L’anno scorso fu proprio Murray a vincerli, scommettiamo che possa bissare il successo? Il Bar Frankie vi riuscì già con il pronostico indovinato di questa finale di Wimbledon.
Lorenzo Nicolao


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