Museo Nazionale Romano, principi e principesse dell'antica Collatia

Creato il 09 gennaio 2016 da Kimayra @Chimayra

La sepoltura di Collatia in fase di scavo (Foto: Adnkronos)

Nella nuova sala del Museo Nazionale Romano dedicata alla "Protostoria dei popoli latini", sono in esposizione, dal 10 dicembre 2015, tre corredi principeschi, uno maschile e due femminili, pertinenti delle sepolture che hanno restituito anche un carro da guerra.
Si tratta di ritrovamenti effettuati negli scavi archeologici condotti dalla Soprintendenza Spericale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l'Area archeologica di Roma nel sito archeologico di La Rustica, a Roma, e datati all'VIII-VII secolo a.C.. La borgata romana di La Rustica è stata identificata con l'antico centro di Collatia, legato alla prima storia della repubblica di Roma.
La scoperta dei reperti che parlano dell'antica Collatia risale al 1972, quando era in costruzione il tratto cittadino dell'autostrada Roma-L'Aquila. I lavori di archeologia preventiva per l'ampliamento del tratto autostradale, condotti dal 2009 al 2012, hanno permesso il ritrovamento di tre sepolture, ora esposte insieme ad altre tre ancora in fase di studio.
Gli archeologi sono riusciti a ricostruire lo stile di vita e l'organizzazione di Collatia in epoca protostorica, permettendo di meglio comprendere la storia della cultura laziale tra l'Età del Bronzo (XI secolo a.C.) e l'Età del Ferro fino alla fase orientalizzante (X-VI secolo a.C.). La sala in cui sono ospitati questi importanti reperti si trova al primo piano del Museo Nazionale Romano alle Terme di Diocleziano.

Lo scettro in bronzo e legno di corniolo trovato negli scavi
(Foto: La Repubblica)

"Lo studio delle comunità protostoriche è frutto di decenni di ricerche archeologiche, che hanno avuto l'opportunità di riconnettere tante informazioni sul momento in cui Roma comincia a nascere e sulla crescita del suo potere sui popoli del Lazio ad essa preesistenti. - Ha affermato Francesco Prosperetti, Soprintendente dell'area archeologica di Roma. - Di Collatia si sono perse le tracce durante i secoli e si sono susseguite ipotesi di dove fosse questa città. Le uniche tracce certe sono quelle lasciate dalle sepolture, riemerse dai lavori dell'A24. Non sono tombe qualsiasi, perché destinate a principesse e principi. I corredi ritrovati sono corredi speciali, unici per la loro importanza, a testimonianza di questa realtà che si potrebbe definire 'feudale', precedente all'egemonia di Roma. - Ha continuato Prosperetti. - Erano luoghi in cui esistevano importanti personaggi che avevano forza e potere su limitate porzioni di territorio, spesso in lite tra loro. Per questo motivo troviamo, in due sepolture, veri carri da guerra di cui sono rimaste intatte le parti metalliche".

Una delle sepolture scavate a Collatia (Foto: La Repubblica)

Tra i reperti in esposizione vi sono uno scettro in legno di corniolo, con il pomo in bronzo fuso e decorato da intarsi in ferro, raffiguranti animali fantastici, una spada e un carro di guerra sepolto con il principe al quale apparteneva e ricostruito a partire dai cerchioni in ferro delle ruote.
Collatia fu una colonia di Alba Longa, città fondata da Silvio, discendente di Enea, e citata dallo storico Tito Livio come centro della rivolta a Tarquinio il Superbo. Si trovava in posizione strategica su alcune delle principali vie di comunicazione e di scambio dell'epoca, quali la via Collatina e il fiume Aniene.
Per lungo tempo la posizione di Collatia è stata oggetto di controversie tra gli studiosi. Una delle ipotesi più accreditate la voleva in corrispondenza del Castello di Lunghezza. Gli scavi condotti in quest'area, però, esclusero ben presto la presenza di un centro abitato. Le necropoli e il centro abitato sono frutto dei recenti scavi della Soprintendenza nella borgata di La Rustica. Della necropoli sono state scavate 400 sepolture riferibili, per la maggior parte, al III e IV periodo della cultura laziale (VIII-VI secolo a.C.), il momento della massima fioritura di Collatia.