> MAE Milano Arte Expo ringrazia l'Ufficio stampa Laura Doronzo > Una collezione di dipinti considerati vertici assoluti della pittura del secondo Ottocento italiano e le vicende umane e artistiche del suo creatore sono i protagonisti della mostra LA RACCOLTA EUGENIO BALZAN A BELLINZONA 1944–2012. Dopo il grande successo riscosso dalla mostra dedicata alle suggestive fotografie di Hans Steiner, Il Museo svizzero si ripresenta sulla scena espositiva autunnale con una rassegna che celebra, dopo quasi settant’anni di assenza, il ritorno a Bellinzona della prestigiosa raccolta di Eugenio Balzan (Badia Polesine, Rovigo, 1874 – Lugano, 1953).
Curata da Giovanna Ginex, storica dell’arte, e da Anna Lisa Galizia, conservatore del Museo Villa dei Cedri, la mostra è stata realizzata grazie alla collaborazione della Fondazione Internazionale Balzan e al contributo della Cornèr Banca di Lugano. Istituto di credito svizzero impegnato sin dalla fondazione (1952) nel campo della cultura e dell’arte, Cornèr Banca nel 2006 aveva realizzato e pubblicato il volume Storia di una collezione d’arte. La Raccolta Eugenio Balzan, curato da Giovanna Ginex e edito dall’istituto stesso.
Villa dei Cedri Bellinzona – Domenico Morelli, Bagno Pompeiano, particolare, 1861, olio su tela centinata, cm 134,4 x 102,5
Approdato al Corriere della Sera nel 1897 come correttore di bozze, e ben presto interprete di una brillante carriera che lo porta a diventare giornalista di punta e poi autorevole amministratore e azionista del quotidiano milanese per oltre trent’anni, Eugenio Balzan frequenta gli esponenti più rappresentativi del vivace ambiente culturale dell’epoca.
Nutrito dalla passione collezionistica di esponenti dell’imprenditoria e delle professioni come i fratelli Bernasconi, i Frugone, gli Jucker, Gaspare Gussoni, Giuseppe Ricci Oddi, Paolo Giannoni, Gaetano Marzotto, Angelo Rizzoli, e dall’amicizia con i Morbio e i Crespi – primi proprietari del Corriere – Balzan alimenta e approfondisce il suo interesse per l’arte.
Una passione che dagli anni venti agli anni trenta del Novecento sfocia nella formazione di una raccolta che si è orientata, secondo i criteri del collezionismo borghese dell’epoca, verso le “scuole regionali” di fine Ottocento. Balzan, guidato nelle sue scelte dalla più affermata critica d’arte coeva, acquista le opere degli artisti di punta a cavallo tra il XIX e il XX secolo, con una particolare preferenza per gli ambiti pittorici del naturalismo e i temi della pittura di genere e del paesaggio.
Con una carrellata di una quarantina di opere – di norma non visibili al pubblico – la mostra costituisce dunque un imperdibile appuntamento per ammirare una collezione che racchiude dipinti di assoluta qualità artistica. Ai capolavori di Domenico Morelli, quale Bagno Pompejano e La sultana che torna dal bagno, fa da contraltareun insiemedi opere che rappresentano punte di eccellenza per ognuna delle varie “scuole” scelte da Balzan.
Nella mostra i lombardi Mosè Bianchi, Leonardo Bazzaro, Eugenio Gignous e Gaetano Previati, dialogano con il piemontese Alberto Pasini, i veneti Giacomo Favretto, Luigi Nono ed Ettore Tito, i toscani Giovanni Fattori e Plinio Nomellini. Arricchiscono e completano la rassegna le opere dell’emiliano Antonio Fontanesi, i napoletani Edoardo Dalbono, Giuseppe De Nittis, Francesco Paolo Michetti, Federico Rossano e Gioacchino Toma.
Mosè Bianchi, Laguna sul tramonto 1893 circa_Courtesy Arch. fotografico Cornèr Banca SA, Lugano
La mostra dedicata alla prestigiosa raccolta di Eugenio Balzan, oltre a ricostruire cronologicamente la genesi e la formazione della collezione, ricompone il contesto storico, sociale e culturale tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento a cui si aggiunge un rinnovato legame dell’Italia con la Svizzera; una relazione che ha contraddistinto la storia e la vita del collezionista. Nel 1933, infatti, in aperto dissenso con il regime fascista e per difendere l’indipendenza del Corriere, Balzan si trasferisce a Lugano dove già soggiornava per lunghi periodi. Successivamente, preoccupato per gli esiti del secondo conflitto mondiale, riesce a spostare anche la sua raccolta. Nel 1944 il territorio elvetico diviene anche la sede in cui si tiene un’importante mostra itinerante, intitolata Pitture italiane dell’Ottocento, che include ben quarantuno opere della raccolta di Balzan. Inaugurata al Kunsthaus di Zurigo, l’esposizione nello stesso anno è stata presentata al Palazzo Comunale di Bellinzona e al Kunstmuseum di Berna.
Domenico Morelli, La sultana che torna dal bagno 1877-1883 ca_Particolare_Courtesy Arch. fotografico Cornèr Banca SA, Lugano
La rassegna attualmente allestita a Villa dei Cedri vuol essere anche un omaggio alla prima esposizione della raccolta in Svizzera, allora organizzata da Giuseppe De Logu, storico dell’arte, futuro direttore dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, esule in Svizzera dagli anni trenta fino alla fine della guerra e grande amico di Eugenio Balzan. Nell’originaria tappa bellinzonese della mostra, De Logu decide di affiancare alle opere della Raccolta una scelta di dipinti provenienti da collezioni pubbliche e private del Canton Ticino. A ricordo di questo particolare allestimento, la nuova mostra propone anche i dipinti esposti nel ’44 di proprietà del Museo Vincenzo Vela di Ligornetto e del Museo della Città di Lugano.
Nel 1948 Balzan decide di rientrare in Italia e avvia le lunghe pratiche per riportare in Patria le sue opere. Muore nel 1953 senza vedere il suo sogno realizzato. Sarà la figlia Lina a concretizzare i propositi paterni quando nel 1956 riesce a riportare le opere a Milano, per poi dare vita alla Fondazione Internazionale Premio Eugenio Balzan con sede nel capoluogo lombardo e a Zurigo. Scopo della Fondazione è di incoraggiare nel mondo la cultura, le scienze e le più meritevoli iniziative umanitarie, di pace e di fratellanza fra i popoli. Vi provvede tramite l’assegnazione dei “Premi Balzan”. Attualmente si tratta di 4 Premi annui dell’ammontare di 750.000 franchi l’uno, di cui la metà i premiati devono consacrare a progetti di ricerca che coinvolgono giovani ricercatori.
Catalogo edito da Skira 2012, 16,5 x 24 cm, 88 pagine 49, colori, brossura, € 16,00
La mostra è realizzata con il contributo di Cornèr Banca.
F. Palizzi Fanciulla sulla roccia a Sorrento 1871_Courtesy Arch. Cornèr Banca SA Lugano_med
Tra Italia e Svizzera le opere di Eugenio Balzan giornalista, collezionista e mecenate
LA RACCOLTA EUGENIO BALZAN A BELLINZONA 1944–2012
A cura di Giovanna Ginex e Anna Lisa Galizia
Museo Villa dei Cedri, Bellinzona (Ch)
29 settembre 2012 | 20 gennaio 2013
INFORMAZIONI
Museo Civico Villa dei Cedri: www.villacedri.ch
Ingresso: biglietto normale chf 8.- / eur 6.00 | ridotto chf 5.- / eur 4.00
Orari Museo: martedì – venerdi 14:00 -18:00 | Sabato, domenica e festivi 11:00 – 18:00. Lunedì chiuso.
Aperture serali: fino alle ore 20.00 il primo giovedì di ogni mese.
Domeniche al museo: ogni domenica alle ore 11 visita guidata alle mostre gratuita con l’acquisto del biglietto d’ingresso.
Visite guidate: Sabato 13 e 27 ottobre, ore 17.00: incontro con Renata Broggini, ricercatrice, autrice delle biografia di Eugenio Balzan.
Sabato 20 ottobre, 1° dicembre, 12 gennaio, ore 17.00 visita guidata con le curatrici.
Animazioni: per scolaresche e visite guidate su richiesta.
Ufficio stampa: Laura Doronzo
Via della Moscova 40/6 – 20121 Milano
Cell. +39 335204948 | Tel. +39 0265589021
Mail: laura.doronzo@gmail.com
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MAE Milano Arte Expo -milanoartexpo@gmail.com- ringrazia Laura Doronzo Ufficio Stampa per il comunicato stampa e le immagini della mostra al Museo Villa dei Cedri di Bellinzona.
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