Museveni e Gheddafi/ I due compari? / Forse che sì...forse che no....

Creato il 31 marzo 2011 da Marianna06

Ieri, per la prima volta, è stato fatto il nome di Museveni, presidente da poco rieletto in Uganda, quale persona disposta ad accogliere Gheddafi e i suoi ,in caso d'esilio volontario del rais libico.

All'inizio del conflitto tra fedeli al regime e oppositori allo strapotere di Gheddafi si fece addirittura il nome di Chavez,altro padre-padrone dell'odierno Venezuela, ultimo o quasi tra i sopravvissuti leader delle rivoluzioni pseudo-marxiste, più populiste che popolari.

Ma perchè Museveni?

Dico subito che Museveni ,se la cosa avrà un seguito, potrebbe aver voluto fare un favore alla Francia di Sarkozy.

Già è notizia recentissima di alcune concessioni petrolifere, fatte appunto alla Francia, in territorio ugandese, nella zona del lago Alberto.E non solo alla Francia.

Infatti nel giro ci sono, come sempre, gli onnipresenti e brulicanti cinesi che, diritti umani tra parentesi, hanno invaso il continente africano.

Tornando a Yoweri Museveni, la cui rielezione a guida del suo Paese, tra il malcontento tacito dei più, ha avuto ,giorni fa, quasi il sapore di un plebiscito pilotato, si cerca di capire il perché di questa disponibilità verso Gheddafi.

 Ufficialmente essa è motivata dai "media" ugandesi  come accoglienza e ospitalità tra due" vecchi" africani.

Tra l'altro l'Uganda riconosce  in positivo, nella sua Costituzione ,l'operato fattivo del Tribunale internazionale de L'Aja, che persegue penalmente chi si è macchiato di crimini verso l'umanità come è stato per  i tanti dittatori che ultimamente  la Storia ci ha fatto e ci continua purtroppo a  far conoscere.

E Gheddafi, senza ombra di dubbio, è uno di questi.

Ieri, sempre in Jambo Africa, parlando di Uganda, abbiamo riferito della terribile siccità e conseguente carestia, che si sono abbattute su tutto il Paese.

Ebbene, se siccità e crestia sono determinate da fattori climatici avversi ma anche e sopratutto dall'incuria di amministratori poco previdenti per quel che riguarda l'accumulo eventuale di  scorte di granaglie o comunque di cibo, le ultime cifre sulla situazione dell'Uganda lasciano davvero poco spazio al  sorriso.

C'è un divario notevole intanto tra il nord e il sud del Paese.

In parte attribuibile forse anche alla guerriglia, portatata avanti dall'Esercito di Resistenza del Signore(LRA), che continua a funestare in lungo e largo tutta l'Africa.Specie quella subsahariana.

Una povertà ridotta al 30% al sud , e più o meno in generale anche per merito del governo-Museveni ,si scontra però in Uganda, ad esempio, con una al 70% in particolare nelle regioni del nord.

Se la disoccupazione in generale  è del 60%, quella giovanile monta subito all'80%.

E la scolarizzazione, se ha un buon trend (93% in tutta l'Uganda),nel nord raggiunge stentatamente il 73%.

Allora cosa potrebbe significare in un contesto del genere l'eventuale arrivo di un Gheddafi e della "sua"corte?

Cosa significherebbe per la Francia  in Africa?

Quali le ricadute positive  per Museveni e i suoi uomini?

E per gli ugandesi? Per la gente comune?

Sapete, infatti, che ancora oggi possedere un quaderno su cui scrivere, in realtà come l'Uganda ma non solo, in Africa è un lusso per scolari e studenti?

Non aggiungo altro.

  A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 


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