Espresso questo dubbio, Cassano non ritiene comunque il Festival di Sanremo davvero aperto ai giovani, considerati quanti di loro hanno visibilità nel tempo dopo la kermesse e quanti di loro possono parteciparvi.
Infine, sui talent: "Le case discografiche sono diventate succursali della televisione, per questo non riescono ad entrare nei talent show cantanti e gruppi bravissimi e, sempre per la stessa ragione, ragazzi che vincono, come è il caso di Chiara ad X Factor, subito dopo fanno i testimonial della Tim. In sostanza, si parte dalla musica ma poi è la tv la padrona vera e assoluta. Tanti ragazzi entrano, firmano contratti discografici, nella maggior parte dei casi con l'etichetta Bmg, e poi vengono abbandonati dopo qualche mese di tv senza che le stesse case discografiche consentano loro di esprimersi con un disco. Cosa che, a mio parere, accade perché probabilmente la casa discografica cerca, attraverso contratti di questo genere, di togliere persone valide ai propri concorrenti e, nel contempo, non mettere i bastoni fra le ruote agli artisti su cui sta puntando. Ne ho viste negli anni di case discografiche prendere emergenti sotto contratto per evitare che potessero competere con il loro artista del momento! Avete mai visto nei talent suonare un gruppo con basso, chitarra, batteria, tastiera? No. Nei talent non ci sono. I ragazzi cantano senza suonare o cantano a cappella. Allora avevano ben ragione i Negramaro e i Modà. Non sono arrivati dai talent ed hanno dimostrato il loro valore avendo fiducia in produttori e discografici".