Musica per camaleonti

Creato il 10 dicembre 2010 da Phoebes

di Truman Capote

Voto: 8 e 1/2(su 10)
su aNobii:

- Se potesse esprimere un desiderio, quale sarebbe?
- Svegliarmi una mattina e sentirmi finalmente una persona adulta, svuotata di risentimenti, di idee di vendetta e di altre emozioni infantili, distruttrici. In altre parole, sentirmi maturo.
Truman Capote e Truman Capote

Sei racconti, un romanzo breve e sette ritratti dialogati. Una raccolta di scritti che sembra un diario di appunti, con protagonisti personaggi famosi, e persone qualunque. Una rappresentazione dell’anima dell’autore, in cui viene da chiedersi quanto c’è di autentico.

“Musica per camaleonti” è il titolo della prima parte del libro (nonché del primo racconto) che è quella che mi è piaciuta di meno. Non male, però forse i racconti erano veramente troppo corti, con storie quasi accennate, con un sapore di incompiuto, che non mi hanno pienamente convinta. Il romanzo breve, invece, “Bare intagliate a mano”, m’è piaciuto parecchio, forse proprio per la sua maggiore completezza, essendo molto più lungo dei racconti precedenti, con questo Truman mi ha conquistata! L’ultima parte del libro, “Ritratti dialogati”, mi ha all’inizio spiazzato, perché si tratta appunto di dialoghi, scritti quasi come dei testi teatrali, ma un po’ più confusionari e dispersivi, tanto che alcuni mi hanno dato davvero l’idea di appunti solo abbozzati. Però, dopo essermi presto abituata a questo strano stile, mi sono piaciuti davvero molto! E sono stati questi “ritratti” che più di tutti mi hanno fatto scaturire la domanda: ma quanto c’è di vero in quello che ci ha raccontato Capote? Ha davvero conosciuto John Kennedy e Lee Harvey Oswald? Ha davvero intervistato Robert Beausoleil?
Ma, soprattutto, i ritratti dialogati sulla cui veridicità sono più curiosa sono gli ultimi due: quello con Marilyn Monroe e quello con se stesso. Marilyn è un personaggio che mi ha sempre affascinato, mi ha sempre ispirato molta malinconia, mi piacerebbe saperne di più su Norma Jeane Baker (infatti ho in wishlist il suo quaderno di appunti di recente dato alle stampe). Il ritratto che ne realizza Capote, quello di “Una bellissima bambina” (così si intitola il racconto) ha confermato l’impressione che questa splendida donna mi ha sempre fatto! Capote invece non l’avevo mai molto considerato, avendo poco apprezzato a suo tempo Colazione da Tiffany. Questo libro mi ha fatto totalmente cambiare opinione su di lui, affascinandomi come scrittore, ma anche come persona (e mi ha anche ricordato che Capote io l’ho anche visto all’opera come attore in Invito a cena con delitto!), perciò sono stata molto contenta di leggere, proprio nell’ultimo dialogo (“Rigiramenti notturni ovvero le esperienze sessuali di due gemelli siamesi”) un po’ di domande e risposte a se stesso, e anche qui, mi chiedo: quanto è stato sincero? Mi è comunque piaciuto molto questo “autodialogo”, in particolare mi ha emozionato il racconto del suo incontro con una misteriosa donna che gli ha offerto qualcosa da bere in un pomeriggio nevoso a New York, e gli ha chiesto quali erano gli scrittori americano ancora in vita che preferiva:
«Mi piace molto Willa Cather. Ha letto My Mortal Enemy
Senza un’espressione particolare rispose: «Per la verità, l’ho scritto.»
:D
Ovviamente adesso voglio proprio leggerlo anch’io questo My Mortal Enemy!!

Insomma, sono davvero grata alla sfida GARA d’AUTORE per avermi “costretto” a dare una seconda possibilità a questo autore! Credo proprio che proverò a leggere altro di lui, perché questo Musica per camaleonti m’è piaciuto davvero tanto! Se non fosse stato per i primi racconti che non mi avevano particolarmente entusiasmato, forse gli avrei dato anche 5 stelline!

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Riscoperta del genio

Informazioni sul libro


Partecipa a La Sfida infinita (o quasi)… terza edizione!, Sfida “GARA d’AUTORE”.
Il segnalibro qui a destra è quello che ho usato durante la lettura, e mi è stato regalato da Silfild in occasione dello scambio natalizio di segnalibri nel gruppo Readers Challenge.

Titolo originale: Music for chameleons
Anno: 1980
Casa Editrice: Garzanti
traduzione di Maria Paola Dèttore
pagine: 258
Musica per camaleonti su aNobii

Un po’ di frasi

Alcune città, come scatole ben confezionate sotto alberi di Natale, celano doni inattesi, delizie segrete. Alcune città restano sempre scatole chiuse, a contenere enigmi che mai saranno risolti, che non saranno neppure visti dai turisti in vacanza né, quanto a questo, dai viaggiatori più curiosi e ostinati. Per conoscere queste città, per aprirle, per così dire, bisogna esserci nati. Venezia è una di queste. Dopo ottobre, quando i venti dell’Adriatico spazzano vi al’ultimo americano, e perfino l’ultimo tedesco, e li trascinano lontano spedendogli appresso il bagaglio, un’altra Venezia sguscia fuori.

Santa ingenuità. E io che ho sempre pensato che tu fossi una bionda autentica.
Lo sono. Ma nessuno è naturale fino a questo punto.
Truman Capote e Marilyn Monroe

Non sarei mai venuta qui oggi se non fosse che la signorina Collier si preoccupava per me, per la mia salute; era proprio come una nonna, una nonna severa, ma mi ha insegnato tante cose. Mi ha insegnato a respirare, e mi è servito, e non solo recitando. Ci sono proprio dei momenti in cui respirare è un problema.
Marilyn

Non sono ancora un santo. Sono un alcolizzato. Sono un tossicomane. Sono un omosessuale. Sono un genio. Certo potrei essere tutte e quattro queste discutibili cose, ed essere ugualmente un santo. Ma di sicuro non sono ancora un santo, nossignori.

tc: Ti voglio bene.
tc: Anch’io ti voglio bene.
tc: Meglio così. Perché stringi stringi tutto quel che abbiamo siamo noi due. Soli. Fino alla tomba. E’ questa la tragedia, vero?
tc: Dimentichi: abbiamo Dio.
tc: Già. Abbiamo Dio.
tc: Zzzzzzz
tc: Zzzzzzzzz
tc e tc: Zzzzzzzzzzz

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