Mustafa Khalifa: perchè questo “silenzio tombale” sulla Siria?

Creato il 06 marzo 2014 da Chiarac @claire_com_

La conchiglia. I miei anni nelle prigioni siriane, dello scrittore siriano Mustafa Khalifa è appena uscito per Castelvecchi editore (trad. dall’arabo di Federica Pistono) ed è già rimbalzato sui principali siti di informazione dedicati alle questioni del mondo arabo. Era da tempo che non mi capitava di leggere tanti articoli e recensioni su uno stesso libro, segno che la Siria è davvero al centro delle attenzioni e dei cuori di molti.

Non ho letto il libro per cui non posso recensirvelo però ho pensato di raccogliere in questo post gli articoli e le recensioni che ne parlano, sperando di stimolare in voi la curiosità di leggerlo e approfondire quanto racconta questo uomo straordinario: una storia di straordinaria crudeltà, un esempio di “banalità del male” a cui lui è riuscito a sopravvivere. La sua testimonianza non solo prova il suo attaccamente alla vita ma anche la sua necessità, il suo bisogno, di raccontare l’orrore.

Orrore che, mi preme sottolineare, non lo ha portato a odiare il suo paese: 13 anni nelle carceri siriane non hanno fatto dire a Khalifa che “La Siria è il Paese del male”, come ha invece affermato un noto giornalista italiano dopo la sua prigionia subita sempre in Siria.

C’è di che riflettere, io credo.

Recensione di Shady Hamadi su Il Fatto Quotidiano: Siria, le torture nel libro di Mustafa Khalifa

Recensione di Marco Di Donato su Osservatorio Iraq: La banalità del male: prima e dopo Mustafa Khalifa

Ancora su Osservatorio Iraq si trova un ampio stralcio dell’intervento di Khalifa a Roma, lo scorso 26 febbraio: La non intervista a Mustafa Khalifa

Su Il mondo di Annibale invece è stato tradotto un testo scritto proprio da Khalifa, dal titolo: Cosa accadrebbe se vincesse Assad 12.

Un trafiletto sulla presentazione di Roma è apparso anche su ansaMED.

Qui infine trovate alcune foto scattate dallo staff di UNIMED (cliccando sulle foto si allargano) il giorno della presentazione del libro a Roma: oltre all’autore c’erano anche Franco Rizzi, di UNIMED e curatore della collana, Isabella Camera d’Afflitto, Sapienza, Francesca Maria Corrao, LUISS e Benoit Tadié, ufficio culturale Ambasciata di Francia.





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