di Deniz Gamze Erguven (Turchia/Francia/Germania 2015)
con Gunes Sensoy, Doga Doguslu, Elit Iscan, Tugba Sunguroglu, Ilayda Akdogan, Nihal Koldas, Erol Afsin
durata: 93 minuti
★★★★☆
Stranezze dei premi cinematografici: il film che rappresenterà la Francia nella corsa all'Oscar per il miglior film straniero, tra l'altro con buone possibilità di vittoria, è in realtà un film turco girato in patria, brillante (e toccante) opera prima, parzialmente autobiografica, di una giovane regista dal passato difficile, decisa a denunciare - parole sue - "come il corpo delle donne turche sia diventato ormai un campo di battaglia per la politica"...
Mustang racconta la storia di cinque sorelle adolescenti, cresciute senza genitori, confinate in un piccolo e sperduto villaggio a 500 km da Istanbul, la cui vita verrà stravolta da un'incredibile equivoco: suonata la campanella dell'ultimo giorno di scuola le ragazze si attardano a festeggiare in spiaggia (vestitissime) la fine dell'anno scolastico insieme ai colleghi maschi. Questo atto "sacrilego" scatenerà l'indignazione della retrograda comunità del borgo in sui vivono, facendo infuriare il loro zio/tutore/despota che le segregherà in casa per tutta l'estate, scollegandole dal mondo e cercando di sua iniziativa di affibbiarle in spose a cinque ragazzi loro sconosciuti, combinando dei matrimoni "riparatori".
E' fin troppo evidente riconoscere in questa trama elementi di similitudine con un altro famoso film a tema, ovvero Il giardino delle vergine suicide di Sofia Coppola, tratto dall'omonimo romanzo di Jeffrey Eugenides. Le affinità però si limitano soltanto allo svolgimento dei fatti, in quanto le due pellicole sono profondamente diverse: se il film della Coppola è piuttosto un'allegoria, una rappresentazione estrema di un profondo malessere dell'opulenta middle-class americana, le protagoniste di Mustang combattono una lotta impari contro le assurde costrizioni di una comunità bigotta e ancora terribilmente legata a vetusti rituali patriarcali che stridono con il desiderio di integrazione di un paese grande e complesso come la Turchia nella comunità occidentale.